L'ibridazione con il mio corpo sintetico fu un completamento, l'acquisizione della piena maturità bellica. La consapevolezza di esserne predisposto mi fece comprendere di aver trovato il mio ruolo: un guerriero nella carne sintetica e nell'anima pulsante, con un mondo intero come parco giochi su cui sfogare la mia forza.
4. Neural Link
Sei minuti all'atterraggio sulla piattaforma della Macnoff. Lucygnolo è un corpo mezzo cyborg al centro del prefabbricato, apparentemente indifeso. I suoi due guardaspalle se ne stanno a distanza, ma entro il raggio d'azione delle armi da cecchinaggio.
Compio un attacco di tipo precauzionale: infrango il muro del suono sfrecciando vicino alla struttura meccanica. Se i sistemi d'attacco si attivano, fingo una fuga strategica e poi mi faccio spianare la strada dai laser satellitari. In caso contrario, atterro e riprendo una conformazione umanoide.
Al boom sonico vedo la sagoma di Lucygnolo scivolare sulla piattaforma, aggrappandosi ad una balaustra. Nessuna traccia d'attività nei laser perimetrali. Nessuno spostamento di Shaky Fox e Blind Cat. Bene, sembra che sia tutto pulito. Adesso, prima della mattanza, è tempo di avere qualche risposta.
[Battloid Mode - Step1: GerWalk/Heavy Arms]
Atterro con una corazza blindata in grado di frenare i colpi di un obice, nella mia ritrovata forma umanoide sollevo un fucile ad accelerazione particellare. Tutti i miei blocchi sensori sono doppiati: se saltano per l'effetto di una detonazione, subito vengono sostituiti da altri. Ispessisco il rivestimento dei miei organi bio, ma so già che né Lucygnolo né i suoi tirapiedi hanno armi in grado di preoccuparmi.
Avanzo verso la preda con la baldanza di un leone vittorioso.
La piattaforma è una struttura di venti metri quadrati per venti, con un pilastro centrale corazzato, coperto di equipaggiamenti squassati dal mio attacco sonico. Su di una sorta di treppiede ritrovo qualcosa di dannatamente mio: pelle e connessioni neurali di acciaio sintetizzato, arti corazzati, un innesto per il cervelletto connesso con il dispositivo di caricamento armi.
Un bambola di ferro incompleta e ridicola. Il mio vecchio corpo.
Poi, dietro ad esso, la sagoma di Lucygnolo che cammina verso di me. Un primo scan mi conferma quanto già supponevo: connessioni vecchie e lente, armamento standard in vecchie armi automatiche, blocco sensori appena revisionato. La sua debolezza mi nausea, in questo mondo è peggio di una malattia.
Noto le sue nastrine lucide da Neural-Core, l'equivalente del grado di comandante regionale. - Vedo che non sono il solo ad aver fatto carriera - Il mio pensiero diventa suono grazie ad un sintetizzatore vocale. - Alla fine anche la Macnoff ha dovuto riconoscere l'abilità di noi bambini della Talis, vero? -
Lucygnolo si accosta al mio vecchio supporto cyborg con passo prudente - Esatto, e fu proprio dopo l'imboscata in cui ti perdemmo, J.P. 01. - Dietro alla pelle plastica vedo grinze premature che si contraggono. - O meglio, il giorno in cui ci abbandonasti. -
- Ho trovato qualcuno in grado di valorizzare le mie capacità. Lo stesso non posso dire di te: sei rimasto lo stesso fantaccino che lasciai in battaglia. Lo stesso burattino i cui fili sono tenuti dalla Macnoff. -
Si avvicina al pilone centrale, cercando di ripristinare le periferiche sottosopra. - I tuoi li tiene la Deep Blue Fairy, al di là della potenza di fuoco non vedo alcuna differenza tra noi due. -
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