Non so per quanto tempo andò avanti la festa, ma un bel giorno ci ritrovammo tutti su tanti lettini medici, circondati da chirurghi che si preparavano a farci scontare tutto il divertimento goduto. La Macnoff mi destinò alla conversione in soldato cyborg. I miei arti organici finirono su di un nastro trasportatore che passava per le cucine della truppa. La corazzatura mi venne letteralmente saldata addosso. Ero diventato un semplice fuciliere d'assalto nella squadra Steel Puppet5. Che spreco.
Impiegai meno di tre missioni a fare le scarpe al mio superiore. Un passo obbligato: non intendevo morire per l'errore di qualcun altro. A diciannove anni ero tenente e già gareggiavo nel conto dei cadaveri con i veterani.
Ripensando a quel periodo, non trovo nulla di cui posso davvero lamentarmi. Presto scoprimmo che lo spasso a Toyland era pressoché lo stesso, solo che adesso abbracciavo le donne con protesi bioniche e mi sbronzavo tramite un tubicino azzurro. In battaglia facevamo ciò per cui eravamo nati: mostravamo la nostra superiorità. Dalle vittorie ottenevo una gratificazione particolare, affilata, crudele.
Mi stavo facendo strada in un mondo in cui solo la forza divide i vermi dagli uomini. E mi piaceva.
Poi arrivammo all'agguato del settore Zentra. Sette squadre d'assalto decimate.
3. Voice from the past
I miei pensieri si interrompono quando il servo computer mi avverte di un'anomalia: un contatto digitale da fonte esterna. Qualcuno è in grado di bussare alla mia porta, ai dispositivi sensori del corpo macchina. Esito. Attendo fino a quando il system-manage non mi conferma la solidità delle mie difese interne. Se si tratta di un Hacker che vuole divertirsi, finirà con mezzo cervello svuotato.
Mi basta un impulso mentale per "accettare la chiamata".
- Felice di rivederla J.P.01 - Mormora una voce digitale, troppo familiare perché occorra attivare una sessione di riconoscimento vocale.
Talking Cricket, il satellite-spia delle operazioni di noi Steel Puppets. Un cervello umano clonato, interlacciato con un blocco sensori orbitante ed un comunicatore digitale ultimo modello. Un antipatico spione della concorrenza.
- Lieto di sentirti, cerebro-merdina in vitro. Come mi hai tracciato? - A malapena riesco a convertire gli impulsi del cervello nel sintetizzatore vocale. Mi sento ebbro di velocità, ubriaco di loop e piroette, carnalmente innamorato della mia sagoma piatta che sfreccia sullo scheletro di una città morta.
Mi risponde una cadenza meccanica. - Il settore da cui lei è fuoriuscito è monitorato da trentacinque ore, il boom sonico di poco fa ha solo facilitato il mio compito. -
- Ma come hai fatto ad ottenere il mio identificativo? - Un momento. - Ok, resetta l'ultima domanda. Premettendo che non registro nessun tuo tentativo d'intrusione informatica, per quale motivo hai aperto un canale di comunicazione con me? -
- Un semplice report. Il suo sensore di riconoscimento ha ripreso a funzionare da sedici ore, ma è solo dopo uno scan delle componenti bio di questa struttura polimorfa che ho potuto identificarla. -
Ha un senso: nel braccio del mio vecchio corpo c'era un emettitore di impulsi. - Una coppia di vostri cyborg è penetrato nel settore da cui ho preso il volo, adesso sono in fuga proprio con gli scarti che mi avevate appiccicato alla carne. - E' incredibile il senso di sicurezza che dà il potere, sono qui a parlare fraternamente con il nemico, fregandomene assolutamente dei suoi puntatori tattici.
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