Alieno o umano?

Foto tratta dal video della seconda autopsia di Roswell. (6)
Foto tratta dal video della seconda autopsia di Roswell. (6)
Ma passiamo ora all'autopsia. Secondo l'anatomo-patologo Paul O'Higgins dello University College di Londra e il professor Pierluigi Baima Bollone, ordinario di medicina legale all'Università di Torino, l'operazione è eseguita senza alcun metodo e sicuramente non è stata effettuata da un patologo. "Non ci siamo come manualità", afferma Baima Bollone, "non ci siamo come tempi, non ci siamo come ferri. Non vengono eseguiti prelievi e mancano i ferri necessari". Inoltre, secondo i due patologi l'autopsia di un vero alieno avrebbe richiesto molto più tempo e attenzione rispetto all'ora e un quarto del filmato: quello che dovrebbe essere uno degli eventi scientifici più rilevanti della storia umana viene trattato con sorprendente superficialità. L'obiezione sollevata dall'ufologo Roberto Pinotti, secondo cui l'autopsia sarebbe stata condotta in condizioni di emergenza, è poco plausibile, visto che lo stesso Jack Barnett ha dichiarato che questa venne eseguita a Fort Worth, Texas, circa tre settimane dopo l'incidente. Per ciò che riguarda l'aspetto antropomorfico del presunto alieno, il patologo Ed Uthman e lo stesso Baima Bollone concordano nel ritenerlo un "non senso biologico".

Come rilevato da Baima Bollone, "le immagini si riferiscono a strutture troppo vicine a quella umana ma, contemporaneamente, l'assenza della muscolatura mimica del volto e dei muscoli propri della mano rendono assurda l'ipotesi di una comunanza". Ciò che non convince i patologi, inoltre, sono gli organi interni, che per quanto è possibile vedere risultano completamente dissimili dai nostri. Naturalmente un alieno potrebbe (dovrebbe?) avere strutture differenti dalle nostre ma, affermano i medici, allora dovrebbe essere diverso anche esternamente: "Una mano che mostra di essere così vicina a quella umana ma che manca delle strutture muscolari destinate alla sua utilizzazione è un non senso biologico" fa notare Baima Bollone. Potremmo trovarci di fronte, allora, a un essere umano affetto da qualche malformazione genetica. L'ipotesi iniziale, avanzata dall'ufologo statunitense Stanton Friedman, proponeva la sindrome di Turner come possibile spiegazione. L'analisi condotta da Baima Bollone l'ha però esclusa. In questa malattia infatti non si riscontra un polidattilismo (addirittura su entrambe le mani e i piedi), ma un'ipotrofia del quarto e quinto raggio (riduzione del volume del quarto e quinto dito della mano). Se mai dovesse trattarsi di una malattia genetica, secondo Baima Bollone si potrebbe ipotizzare una trisomia del cromosoma 13 o del cromosoma 18. L'esistenza di un secondo filmato avente per soggetto un essere simile (materiale non divulgato e di cui sono note solo cinque fotografie), dovrebbe far optare verso l'ipotesi, peraltro altamente improbabile, di due esseri umani con le stesse malformazioni.