Intervista con l'alieno

La copertina del libro di Massimiliano Teso sugli <i>Incontri ravvicinati</i>
La copertina del libro di Massimiliano Teso sugli Incontri ravvicinati
Un altro "sensazionale" filmato divulgato in Italia è quello riguardante la nota "intervista con l'alieno". In una stanza semibuia spicca il volto di un alieno, intervistato (a quanto pare telepaticamente) da un presunto agente americano che ha le spalle rivolte alla telecamera. Il video è a colori e senza audio. L'essere muove lentamente la grande testa. Il suo aspetto coincide quasi perfettamente con la classica iconografia dell'extraterrestre: macrocefalo, corpo esile, occhi grandi e scuri. Soltanto il colore della pelle è diverso: marrone chiaro invece che grigio. Sulla destra sono inquadrate alcune strumentazioni, presumibilmente mediche. Una luce verde pulsa ininterrottamente, indicando forse il battito cardiaco dell'alieno (ammesso che abbia un cuore). La scritta bianca alla base del video, dni/27 con il giorno, l'ora, i minuti e i secondi, potrebbe rappresentare una sorta di classificazione dell'intervista. Dopo qualche istante l'essere ha un malore e due medici accorrono. Indossano mascherine, copricapo e guanti. Anche in questo caso i volti dei protagonisti sono assolutamente irriconoscibili. Uno di loro sostiene l'alieno, mentre l'altro lo illumina con una torcia tascabile e asciuga una sorta di liquido fuoriuscito dalla bocca. Dopo circa tre minuti il filmato si interrompe. L'oscurità della stanza, dovuta a quanto pare alla particolare sensibilità dell'alieno alla luce, non permette di scorgere altri particolari.

Il filmato venne presentato il 14 aprile 1997 sul network televisivo statunitense Fox-Paramount, durante la trasmissione Strange Universe. In Italia ne riferirono per primi la testata Dossier Alieni, che dedicò la copertina all'evento, e la rivista Tv Sorrisi e Canzoni, vantandone entrambi l'esclusiva (italiana l'una, europea l'altra). L'articolo di Sean David Morton, pubblicato su Dossier Alieni, spiega la provenienza del filmato. La fonte sarebbe un certo "Victor" (naturalmente un nome di copertura) che avrebbe lavorato nell'Area 51, dove stava assistendo al riversamento di una grande quantità di materiale video Top Secret da analogico a digitale. Lasciato per qualche minuto senza alcun tipo di controllo, indisturbato poté copiare su videocassetta parte di quel materiale. Con il prezioso bottino riuscì poi a uscire dalla base militare, senza che venisse scoperto. Contattata inizialmente la Fox per la vendita del materiale, ricevette un netto rifiuto. Allora si presentò alla Rocket Pictures che, a quanto pare, lo pagò cospicuamente per l'acquisto dei diritti. Tutto era pronto per un nuovo business, basato sul filmato di un presunto alieno. Ciò che mancava era l'avallo di "esperti" ufologi, un dettaglio che non tardò ad arrivare. Persone come Sean David Morton, il sergente maggiore in pensione Robert Dean, Michael Hesemann e uno tra i "rapiti" più famosi, Whitley Strieber, tutti ferventi credenti nella natura extraterrestre degli Ufo, dopo la visione del filmato si sono espressi favorevolmente riguardo la sua autenticità. Troviamo alcune loro interviste nella videocassetta Area 51. Il filmato di un alieno vivo edita dal gruppo Nonsiamosoli, la cui figura di spicco è il contattista Giorgio Bongiovanni. Tale gruppo ha il merito, per così dire, di avere divulgato per primo il filmato in Italia, presentato nella trasmissione di Italia 1 Inviato Speciale andata in onda il 17 gennaio 1998 alle ore 23.45 e in replica il giorno seguente alle 19.00. Il modo in cui Bongiovanni è venuto in possesso del filmato è a dir poco singolare: riferisce di averlo ricevuto da una fonte anonima, diversa da quella che aveva contattato la compagnia televisiva Rocket Pictures, la quale chiedeva, a quanto pare, ben centomila dollari per i diritti di divulgazione. Il fatto che ci siano diverse fonti di uno stesso filmato aumenta di per sé il dubbio sulla sua genuinità. Ciò che colpisce, soprattutto nelle interviste contenute nella videocassetta curata da Bongiovanni, è l'assoluta mancanza di volontà di indagare a fondo per accertare la vera identità del fantomatico "Victor" e la veridicità del filmato. Tutti gli intervistati, infatti, si sono espressi positivamente dopo averlo semplicemente visionato. Partendo dal presupposto che il filmato sia vero, viene detto che potrebbe anche essere falso ma, se fosse autentico, il messaggio spirituale e morale che ne deriverebbe sarebbe enorme. Esperti in effetti speciali come John Criswell e Rick Baker, intervistati durante la puntata di Strange Universe, hanno riferito che il filmato sarebbe facilmente riproducibile e migliorabile. La cosa, a dire il vero, era prevedibile e non costituisce la prova della sua falsità. Purtroppo, lo scenario di un filmato autentico fino a prova contraria si ripropone: abbiamo un video sul quale difficilmente si possono compiere delle analisi, un fantomatico personaggio non rintracciabile e una schiera compatta di "esperti" che ne difendono a spada tratta la veridicità fino a prova contraria.

E' questo il miglior metodo per arrivare alla verità?

Si ringrazia la casa editrice Avverbi e l'autore per aver gentilmente concesso la pubblicazione del presente testo, tratto dal libro Incontri ravvicinati? Realtà e miti dell'ufologia (Avverbi, Roma, 2000), capitolo n. 2 "Alieni in video".