La ricerca di Intelligenze Extraterrestri
Un discorso a parte nel panorama del rapporto fra attività scientifica e ricerca di vita extraterrestre lo richiede il programma SETI (Search for Extra Terrestrial Intelligence). L'idea di dedicare radiotelescopi all'ascolto di possibili segnali intelligenti provenienti da ambienti esterni al sistema solare nasce dal suggerimento di Cocconi e Morrison (1959) i quali, agli albori della radioastronomia, mostravano la possibilità teorica di ricevere dallo spazio, con i nostri strumenti terrestri e anche a grandissime distanze, delle densità di flusso elettromagnetico paragonabili a quelle che noi, sulla terra, emettiamo quando trasmettiamo degli ordinari programmi via radio. Gli autori consigliavano tuttavia di cominciare l'ascolto a frequenze adiacenti alla riga di emissione dell'idrogeno neutro a 21 cm (1420 MHz), che poteva essere facilmente scelta come punto di riferimento da altre civiltà tecnologiche, data la sua intensità e diffusione in tutto il cosmo. Una eco di un possibile contatto via radio con civiltà extraterrestri la si ebbe nell'opinione pubblica nel 1967, quando Burnell e Hewish scoprirono la prima pulsar. In attesa che Goldreich e Julian mostrassero definitivamente nel 1969 che tali segnali regolari ed intermittenti venivano prodotti da stelle di neutroni in rapida rotazione, per qualche tempo alcuni ritennero possibile una loro origine intelligente, dando scherzosamente a questi segnali il qualificativo di little green men (piccoli uomini verdi).
Ma già a partire dal 1961, un progressivo coinvolgimento di ricercatori e di strumenti aveva gradatamente condotto alla formazione del SETI Institute, oggi costituito con progetti e ricercatori propri, che opera in collegamento sia con la NASA, sia con alcuni fra i maggiori centri di radioastronomia del pianeta (documentazione e informazioni all'indirizzo http://www.seti-inst.edu/). In Italia, collabora da qualche anno con le ricerche SETI anche l'Istituto di Radioastronomia del CNR con i suoi radiotelescopi operativi a Medicina (Bologna). Ai fini di una discussione interdisciplinare, E' significativa anche la presenza del Seti Academy Committee, un Comitato della Accademia Internazionale di Astronautica (IAA) che, in collaborazione con altre istituzioni scientifiche, dedica parte della sua attività allo studio della ricaduta sociale e culturale di un possibile contatto con altre civiltà e alla preparazione di possibili protocolli di comunicazione. Sono state definite già da tempo alcune procedure internazionali che prevedono conferme indipendenti, organismi da informare ed alcune priorità da seguire, nel caso si verificasse un evento di questo genere.
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