Contatti di tipo... insolito
Ma finiamo invece con contatti con entità aliene che hanno forme e sembianze ben più strane di quelle sinora esposte. In Solaris (id., 1972) di Andrzej Tarkovsky lo psicologo Kris Kelvin è inviato su una stazione spaziale che orbita intorno ad un pianeta la cui intera superficie è coperta da un mare che pare essere esso stesso un'entità pensante e che per di più ha anche la capacità di leggere le menti degli umani e di materializzare i loro ricordi e i loro desideri. Roba da andar fuori di testa... infatti buona parte dei personaggi umani della vicenda si suicida. Allegria. Il tutto tratto da un romanzo del polacco Stanislaw Lem, riadattato da Steven Soderbergh nel 2002, con George Clooney. D'accordo, è difficile stabilire una comunicazione con un oceano ma assai più complicato è scendere a patti con cristalli, pietre, muffe e microrganismi vari che in altri film sono entrati in contatto con la razza umana. In Andromeda (The Andromeda Strain, 1970) di Robert Wise un microrganismo mai visto prima e portato sulla Terra da un satellite sperimentale uccide quasi tutta la popolazione di un paesino del New Mexico, trasformando il loro sangue in polvere. Solo la scienza ci potrà salvare, in una lotta contro il tempo per impedire che il contagio misterioso si estenda al resto del pianeta. In modo simile ne La notte della cometa (Night of the comet, 1984) al passaggio di una cometa vicinissimo alla Terra quasi tutti gli esseri viventi sono ridotti in polvere. I pochi sopravvissuti, tra cui Robert Beltran, il Chakotay di Star Trek - Voyager, dovranno vedersela con altri umani alienizzati/zombificati in quanto solo parzialmente esposti ai raggi del corpo celeste. Stupidissimo, ma mai quanto Il fango verde (Gamma Sango Uchu Dai Sakusen, 1968) nel quale spore extraterrestri trasportate da un asteroide in rotta di collisione arrivano ad infestare una base spaziale che ben presto si riempie di ridicoli mostrilli tentacolati che si nutrono di energia. Puerile oltre ogni dire, diretto coi piedi da Kinji Fukusada e oltretutto coprodotto dall'Italia, rappresentata sullo schermo dall'inespressiva Luciana Paluzzi (ma non che il resto del cast sia meglio). Da fango a cristalli, non aumentano di molto le possibilità di stabilire un qualche tipo di dialogo. Ne La meteora infernale (The monolith monsters, 1957) un geologo trova nel deserto californiano delle pietre ignote che a contatto con l'acqua si ingrandiscono e si moltiplicano, un po' come dei Gremlins rocciosi. A seguito di uno spaventoso temporale i paesi della zona sono ben presto minacciati dall'avanzare della monolitica minaccia venuta dallo spazio. Ma chiudiamo in... bruttezza con i minerali assassini di Alien 2 - sulla Terra, film - ahimè - italiano diretto sotto pseudonimo da Ciro Ippolito e (non accreditato) Biagio Proietti. Meglio precisare sin da subito che nonostante il titolo la serie di Alien di cui abbiamo già parlato non c'entra un bel niente. Alcuni speleologi trovano in una grotta dei minerali scuri che in realtà contengono un essere alieno gelatinoso che può penetrare nei corpi delle persone facendoli esplodere. Grande spargimento di sangue e frattaglie, ma nessun senso. Girato con tre lire in Puglia, nelle grotte di Castellana, manca solo Lino Banfi per farne un vero classico.
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