I fanta-horror clonati
Il successo del film di Scott oltre ad originare i vari sequel ha anche innescato una vera e propria moda di film che in qualche modo riproponevano lo stesso concetto, però con meno talento, idee e soldi. Il pianeta del terrore (Galaxy of terror, 1982) è una non disprezzabile produzione fanta-horror a basso costo di Roger Corman nella quale cosmonauti giunti sul pianeta Morganthus vengono decimati uno ad uno da mostri alieni. Nel cast Erin Moran, la Joanie Cunningham di Happy days in TV e Robert Englund, meglio noto come Freddy Krueger. Altro figlio povero di Alien è Creature (id., 1985) scritto, prodotto e diretto da William Malone (Paura.com). Su Titano, una delle lune di Giove, due compagnie concorrenti devono vedersela con un mostro assassino che, tramite parassiti che si attaccano alla testa, è in grado di comandare i cadaveri delle sue vittime. Non certo un capolavoro ma perlomeno decenti gli effetti speciali curati dal L.A. Effects Group (Aliens - scontro finale). Nel televisivo Alien Cargo (id, 1999) i due protagonisti si risvegliano dall'animazione sospesa normalmente utilizzata nel viaggio da Titano a Marte e scoprono che c'è qualcosa che non va a bordo della nave e i due precedenti turnisti di guardia sono spariti... Da segnalare gli effetti digitali della Netter Digital (Babylon 5). Rimanendo nel bassissimo costo c'è da segnalare il non invidiabile ruolo che l'Italia ha avuto nella creazione di queste produzioni degeneri e inutili. In Transformations (id., 1989), girato a Roma da Jay Kamen, Pamela Prati è la vogliosetta donna mostro che appare all'astronauta Wolfgang e si accoppia con lui. Sono incontri ravvicinati di tipo (poco) erotico in un film che merita ampiamente l'epiteto Inguardabile. Le cose non vanno meglio nell'Alien degli abissi diretto nel 1989 da Anthony Dawson, ovvero Antonio Margheriti. Tra l'altro gli abissi non c'entrano un bel niente visto che la demenziale vicenduola si svolge su un'isola nel cui vulcano vengono scaricate illegalmente scorie nucleari. Una coppia di giornalisti indaga ma da un'astronave, forse a causa delle radiazioni, di li a poco esce un ridicolo mostrazzo che è un incrocio tra un calamaro e un crostaceo e che distrugge l'impianto prima di essere spinto dalle ruspe nella bocca del vulcano. Stupidissima sceneggiatura firmata da Tito Carpi, nella cui filmografia si trovano altre perle della storia del cinema italiano come La signora gioca bene a scopa e Giovannona Coscialunga, entrambe con Edwige Fenech. Chissà se vengono dallo spazio o da qualche fondo di magazzino invece i penosi esseri (sorta di mostri della laguna nera con gli alettoni) nei quali si imbattono Deborah Riffin e Peter Fonda in missione alle Filippine ne Il mostro della foresta (Dance of the Dwarfs, 1983). Trattasi di filmaccio di serie Z con, ehm..., "regia" di Gus Trikonis con effetti speciali ancora peggio dei più scadenti film di mostri giapponesi. L'elenco potrebbe continuare ancora a lungo ma passiamo invece alla prossima sottocategoria, quella del
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