4. Sole, climi, ambienti, xeno-ecologie
Ovviamente una irradiazione anomala può non dipendere affatto dal Sole in sé. Basti pensare all'allargamento del buco dell'ozono, o allo stravolgimento di altri fattori ambientali. D'altronde stiamo assistendo a una trasformazione di condizioni climatiche cui eravamo assuefatti da decenni, se non da secoli. Ci abituiamo all'idea di nuove caratteristiche "monsoniche" della zona temperata, al riscaldamento dell'Adriatico che genera un'invasione dal Mar Rosso di specie marine aggressive; e così via. Ebbene: la fantascienza ha, fin dal suo nascere, guardato con occhio particolare ai problemi dell'ambiente; il quadro dei fattori determinanti per la vita e la sua evoluzione ha sempre avuto un rilievo preferenziale in questo genere narrativo, da prima ancora che si coniasse lo stesso termine "ecologia", e che tale disciplina trovasse collocazione in ambito scientifico. Una consapevolezza di sottili equilibri ecologici traspare già nel citato H.G. Wells, per esempio in La guerra dei mondi (1898, The War of the Worlds) dove, come si ricorderà, il compito di arrestare l'invasione dei Marziani veniva affidato - un colpo di genio, per l'epoca - ai microrganismi terrestri, contro i quali la biologia degli alieni si ritrova indifesa. E comunque dovrebbe essere evidente che, per l'autore di sf, scrivere di un lontano pianeta o rappresentare il futuro da qui a 50 anni significa anche, se non anzitutto, definire un ambito verosimile di relazioni fisico-socio-ambientali che saranno teatro degli eventi.
Per questi motivi, elementi (espressi o sottintesi) di scienze ambientali sono presenti a ben guardare in ogni opera di fantascienza. Gli esempi potrebbero essere centinaia, anzi migliaia. Citerò, per tutti, Atmosfera mortale di Bruce Sterling (Bompiani, 1995; Heavy Weather, 1994). Una comunità di scienziati, dotata di strumenti all'avanguardia, deve vedersela con il micidiale F-6; si tratta di un ciclone "mitico", fino a quel momento solo teorizzato dai meteorologi, ma che infine si materializza. Ovviamente Sterling è un autore a 360 gradi e i problemi di cui si occupa nella sua fantascienza sono sempre "a tutto campo": a dimostrazione, citerò un breve estratto dalla prefazione di Daniele Brolli al romanzo:
Il soggetto di quest'opera è sicuramente l'ecologia, ma non in una centralità ovvia che lo renderebbe non dissimile da tanta letteratura new age, bensì trattato secondo una messinscena quasi brechtiana di personaggi a confronto con un nuovo mito di fine del mondo, quello di un tornado immane e devastante più di un'esplosione atomica, conseguenza del disastro ecologico globale.
En passant, mi si consenta qui di spendere qualche parola a favore del trimestrale di ecologia Villaggio Globale, diretto da Ignazio Lippolis, e al quale collaboro da vari anni. La rivista dedica, monograficamente, ogni fascicolo (ne sono usciti finora 22) a un determinato tema dell'ambiente. La mia collaborazione si esplica ogni volta con un mini-racconto sul tema specifico (sono stati trattati, per esempio: atmosfera, risorse idriche, oceani, stagioni, fonti di calore, luce, eros-thanatos, gli organi di senso, biodiversità, irradiazione solare, e così via). Tutti i numeri sono presenti in rete, al sito www.vglobale.it.
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