5. Sole, sole, sole...
Una indimenticata canzone di Domenico Modugno (anni '50) diceva: Sole, sole, sole / rire p''e case, trase, trase /ogni cosa / chiù pulita se fa... ("Sole, sole, sole / ridi nelle case, entra, entra / ogni cosa si fa più splendente...) Purtroppo gli scenari che seguono descriveranno ancora un Sole con tutt'altre caratteristiche: cinque storie per concludere, ciascuna - a suo modo - "esemplare" nel proprio genere.
La prima è Il mondo finirà venerdì (One in Three-Hundred, 1954) di J.T. McIntosh, che in realtà si chiamava James Murdoch McGregor ed era un autore e giornalista scozzese di un certo talento. Questo romanzo, che in realtà "cuciva" insieme tre racconti lunghi, narrava in modo "classico", avventuroso, la storia di un'alterazione delle radiazioni solari. Come risultato, ogni cosa sulla Terra era destinata a ridursi in cenere: ma forse c'era ancora una probabilità di salvezza su Marte. Un giovane, Bill Easson, pilota di astronavi, viene suo malgrado investito da un ingrato compito: scegliere dieci persone a suo giudizio meritevoli di sopravvivere, tra gli abitanti di una cittadina di provincia americana, e trasportarli su Marte con un'astronave-bagnarola. Già, ma chi dovrà essere salvato, nella follia che si scatena? I più belli, i più buoni, i bravi, gli intellettuali, l'uomo comune? Secondo interrogativo: davvero sarà possibile giungere su Marte, o è un'altra colossale bugia messa in giro ad arte, per diffondere una pia illusione che acquieti gli animi? E infine, posto che si giunga vivi su Marte, esso sarà un vero rifugio o si rivelerà un nuovo tipo di trappola per gli scampati? Come ricostituire una società, possibilmente "migliore"? I tre spunti corrispondono, in sostanza, ai tre racconti lunghi, e si dipanano secondo una logica narrativa interessante e gradevole: tipica opera d'intrattenimento, ma scritta con intelligenza.
Luna incostante (Inconstant Moon, 1971; Nord, 1978) è un racconto di Larry Niven, vincitore di un Premio Hugo. L'idea si direbbe "rubata" da un dettaglio di Spedizione di soccorso di Clarke, là dove gli alieni, portatisi con l'astronave nel cono d'ombra della Terra, concertano i loro piani di fuga attendendo di veder brillare la Luna per avere conferma che i gas del Sole stanno esplodendo. Ebbene, nel racconto di Niven accade qualcosa del genere. Negli Usa, a tarda sera, improvvisamente la Luna assume una luminosità quasi accecante. Si scopre subito di che si tratta: c'è stata un'eruzione solare di inaudita violenza, e il risultato è che Europa, Asia, Africa eccetera saranno rimaste calcificate. E' tutto (si fa per dire).
I personaggi, dapprima increduli, temono che l'arrivo dell'alba calcificherà anche loro, se il Sole sta continuando a fare le bizze; senonchè giungono notizie confortanti (per loro). Il protagonista e la sua bella si attrezzano per passare la fatidica nottata tra bar, mangiate e scopate. Certo il pensiero di mezza umanità morta (miliardi di individui) ogni tanto si affaccia nelle loro menti, ma fortunatamente per essi non le occupa in modo proprio ossessivo; e il racconto si chiude con una frase edificante:
Le cose sarebbero potute andare peggio, molto peggio. Pensai alla radiazione solare che doveva aver investito l'altro emisfero del mondo, e mi chiesi se i nostri figli avrebbero colonizzato l'Europa, o l'Asia, o l'Africa.
Francamente, leggere questa storia mi lasciò di sasso: Luna incostante, di Larry Niven, Premio Hugo 1972.
Siamo in ben altro ambito con The Year of the Jackpot (1952) di Robert A. Heinlein, tradotto in Italia con vari titoli: L'anno del diagramma, Astro instabile, e recentemente L'anno del jackpot (Urania n. 1416, I grandi maestri della fantascienza). In pratica, qui l'autore si "inventa" una sorta di fanta-matematica (una di quelle affascinanti pseudo-scienze, come la "psicostoriografia" asimoviana) per cui il protagonista, che è un esperto in statistica, consultando i risultati di uno scienziato, Dynkowski, si rende conto che il mondo è giunto al capolinea: il Sole sta per esplodere. Sarà per questo, forse, che la gente ha incominciato a fare cose strane? Per esempio, in molti si denudano completamente, per strada. Una specie di pulsione irrefrenabile.
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