Problema di tutti, problema di nessuno

Il ghiacciaio di Grinnell, all'interno del Glacier National Park (Montana, USA) come si presentava nel 1911 e com'è nel 2000. Se il ritiro continuerà con questo ritmo, tutti i ghiacciai del parco saranno estinti entro il 2070 - (C) Gary Braasch
Il ghiacciaio di Grinnell, all'interno del Glacier National Park (Montana, USA) come si presentava nel 1911 e com'è nel 2000. Se il ritiro continuerà con questo ritmo, tutti i ghiacciai del parco saranno estinti entro il 2070 - (C) Gary Braasch
Nel considerare il problema dei gas-serra non bisogna tralasciare che tali composti chimici hanno una vita media atmosferica piuttosto alta. L'anidride carbonica, ad esempio, resta nell'atmosfera fino a 200 anni, mentre il protossido d'azoto vi rimane per 120 e il metano "solo" per 12. Insomma gli effetti delle cause che inneschiamo oggi, almeno per quanto riguarda la CO2, ricadranno di certo almeno sui nipoti dei nostri nipoti. E allora, anche se non abbiamo la certezza di quale sarà lo scenario che si presenterà tra un secolo agli occhi dei nostri discendenti, vale la pena rischiare? Oppure è meglio rimboccarsi le maniche? Sembra retorica, e forse per molti versi lo è. Eppure non può essere diversamente, perché quella della limitazione dei gas-serra è una sfida che coinvolge tutti. Ed è proprio questo, il vero problema: che questa è la prima volta nella storia, in cui tutte le nazioni del mondo, tutti gli individui del mondo sono schierati dalla stessa parte della barricata contro un nemico comune. Qual è dunque la cura per una malattia che, essendo di tutti, rischia di non essere più di nessuno? Solo il tempo potrà dircelo. Del resto, è difficile prevedere quello che succederà al clima tra cinquant'anni quando non siamo certi del tempo che farà domani! Allora, in questo "clima" di incertezza, chi si deve muovere per primo? Forse le nazioni? I governi possono farcela a mettersi d'accordo mettendo in primo piano il benessere comune, e mettendo da parte i singoli interessi economici e politici nazionali? Il Protocollo di Kyoto non è stato un gran bell'esempio in tal senso. Le industrie? Spesso è difficile far chiudere una singola fabbrica di solventi che inquina un singolo fiume, come si può pensare allora di far prendere a tutto il mondo industriale un'unica direzione? I singoli? Ognuno può evidentemente dare il suo apporto, ma per fare ciò è necessario sviluppare una sensibilità globale autentica a livello individuale rispetto al problema del clima e dell'inquinamento. A questo proposito, se pensate che il contributo dei singoli possa essere trascurabile rispetto alle emissioni mondiali di anidride carbonica annuale, vi sbagliate. Basti considerare che per il Nord America (USA + Canada) le emissioni di CO2 relative agli usi personali (illuminazione, riscaldamento, trazione, alimentazione) raggiungono il 25% delle emissioni nazionali. Per gli USA ciò si traduce in 5 tonnellate di CO2 pro capite ogni anno, e per il Canada 4, solo perché i canadesi sfruttano maggiormente l'energia idroelettrica. Quanto credete possa essere il vostro contributo? Se volete potete calcolarlo al sito: www.climcalc.net. Insomma, l'apporto delle singole persone non è poi così irrisorio, ma voi credete che, come individui, possiamo davvero essere capaci di rinunciare, in maniera autonoma, a qualcosa oggi, per scommettere su un futuro migliore, i cui contorni allo stato attuale sono però ancora così incerti? La risposta la sapete anche voi, vero?! E allora quali altre possibilità o prospettive ci restano? Nessuna che ci piaccia. E qualsiasi cosa ci riserverà il futuro, sia che i governi riescano a imporre (e a far mantenere) qualche drastica risoluzione globale, sia che proviamo sulla nostra pelle il bruciore delle conseguenze della nostra mancanza di iniziative, rassegnamoci: le camicie che ci toccherà sudare saranno molte...

Non vale forse la pena di proteggerla?

Bibliografia:

Intergovernamental Panel on Climate Change, www.ipcc.ch/

Global Warming: Early Warning Signs, www.climatehotmap.org/index.html

World View of Global Warming, www.worldviewofglobalwarming.org/

Il clima, di Antonio Navarra e Andrea Pinchera, Editore Laterza, 2002

I protagonisti del clima, di Andrea Giuliacci, Ed. Alpha Test, 2002

L'incertezza del clima, di Robert Kandel, Einaudi, 1999

Clima tempestoso - 101 soluzioni per ridurre l'effetto serra, di Guy Dauncey e Patrick Mazza, Franco Muzzio Editore, 2003

Tempesta globale - La nuova minaccia che viene dal clima, di Bell Art e Strieber Whitley, Rizzoli, 2000

Le variazioni del clima. Dall'ultima grande glaciazione alle prospettive per il XXI secolo, di Mario Pinna, Franco Angeli, 1996