Il lavoro non finisce qui. Nello stesso arco di tempo, come sapete, è uscito il primo numero (41) della nuova serie di Robot, e l'ho allestito; come ho già allestito il secondo, che sta per uscire, non preoccupatevi: c'è stata qualche lieve difficoltà tecnica della quale sarete edotti, ma il materiale del n. 42 è già pronto, e si spera di recuperare almeno una parte del ritardo col 43. Per Robot (nonché per Nova SF*, che compiva cento numeri, e per Urania Collezione, neonata) ho organizzato in marzo uno dei miei festoni piacentini, un rarissimo momento di pausa da "Culo Rovente" e un successo formidabile, con più di 60 persone a cena e un'atmosfera diciamo celestiale per non esagerare. Altri eventi sociali ai quali ho partecipato e che ricordo con particolare piacere sono stati la Festa di Primavera della Perseo Libri a Bologna, la SalamaCon chez Vanni Mongini in giugno, il festeggiamento per l'uscita della nuova antologia di Lino Aldani (Aria di Roma andalusa, Perseo) in luglio nell'Oltrepo Pavese, al Ponte della Becca: tutte occasioni mangerecce e beverecce, incontri tra amici, sodali, se volete porci abbuffoni. La "compagnia di giro della fantascienza italiana", come dicono Ugo Malaguti e Riccardo Valla. Che bello!

Vi pare abbastanza? Be', a me no. Sono sempre stato un esagerato. Sicché dallo scorso anno ho ripreso un'intensissima collaborazione col quotidiano della mia Piacenza, Libertà, sotto l'egida del nuovo direttore, Gaetano Rizzuto, un giornalista siciliano di navigata esperienza (siamo coetanei) che apprezza, bontà sua, il mio spirito umoristico. Sempre tra dicembre e luglio ho scritto e pubblicato una cinquantina di pezzi di varia natura: un po' di articoli per il settore della cultura e molte Trappole, una mia rubrica di microracconti quasi sempre fantastici nei quali reinvento la vita della città, dell'Italia, e a volte del mondo, quando i fatti mi stuzzicano la fantasia. Un'attività che trovo di una piacevolezza impagabile, e oltre tutto mi fa anche guadagnare qualche euro. Le Trappole mi hanno consentito di tornare a scrivere racconti, visto che in quella sede ho pubblicato per 14 settimane, ogni lunedì, Quel pasticciaccio brutto di Via Borghetto, una storia di sangue e di tortelli con la coda che ha come protagonista l'investigatore enogastronomico Giuseppe Busecca coadiuvato dal suo alter ego poetico Emetico Sbrindelloni. Se qualche balordo fosse interessato, il racconto apparirà nella sua integrità sul prossimo numero di Nova SF*, il 60. Ho goduto come un riccio in calore (quando scopa) e, a quanto pare, ha goduto anche il pubblico del giornale, tanto che Rizzuto mi ha chiesto di fare il bis; e così, da lunedì 14 luglio, su Libertà sta uscendo La calda estate equina, seconda avventura di Busecca che andrà avanti fino a metà settembre. Se volete leggerla in diretta, sintonizzatevi su www.liberta.it, cercate i lunedì nell'archivio, e potrete leggere aggratis.

E' la prima volta in vita mia che scrivo una storia a puntate, con un limite ben preciso di spazio (due cartelle a pezzo) e l'ovvia necessità di inventarmi per ogni puntata almeno una trovatina che stuzzichi il lettore e lo spinga a voler proseguire. Il procedimento è del tutto diverso dalla stesura di un normale racconto, dove sei tu a decidere gli spazi, l'ampiezza delle scene e dei dialoghi, tutto quanto; qui bisogna andare al sodo, far ridere se possibile o almeno sorridere, e portare avanti un plot. Col Pasticciaccio sono partito avendo solo l'idea dell'inizio e di qualche personaggio, poi man mano mi sono spuntate le idee: il triciclo a citrato atomico, l'UFO di Pasqua, la replicante della ditta Tarok di Mazara del Vallo, eccetera. Nella redazione del giornale mi considerano uno svitato vulcanico e creativo. Me lo hanno detto in faccia, e non potevano farmi complimento migliore! Essere svitato a 54 anni l'è un gran bel risultato.

Be', occhei. Ora tolgo il disturbo. Spero di non avere rotto troppo. Volevo solo spiegare al colto e all'inclita i motivi del mio recente silenzio, su Delos quanto altrove. Se non ve ne frega niente, avete fatto male a leggere, però non vi lamentate: potevate fermarvi molto prima di arrivare qui! Ah, ho già nel carniere due romanzi da tradurre entro la fine dell'anno, ma con molto molto più relax... E mi farò pure le ferie al mare, col Giuseppe Lippi e le nostre compagne di vita. Wow! Il diguazzar m'è dolce in questo mare.