- Me lo dica.

- Se pensa che si limitino a ricostruire pezzi di storia, si sbaglia. Ci studiano, ci analizzano, anche da un punto di vista organico. Ci sezionano. E, quando non serviamo più, ci eliminano.

- Quanti ce ne sono ancora in giro per il mondo? Di non vivi, intendo, o di non pesanti, se preferisce.

- Pochi, commissario. Il gruppo di Gesuiti ne riaggregò segretamente una trentina, prima di smontare la macchina. Ne restano solo nove, oltre me. L'ultima cronovisione caduta nelle mani dell'Ordine è appena... deceduta.

D'Ippolito non trattiene un sussulto. - Avrebbero ucciso un altro άγενής? Oggi?

- Non esattamente. Questa volta li ho preceduti.

- Perché? Non si poteva tentare di salvarlo?

- No, non c'era più molto da fare per lui. Oltre che... liberarlo.

- Chi era?

- La riaggregazione di Giovanna D'Arco.

Il commissario sprofonda in un silenzio pesante. Improvvisamente si è reso conto, con una punta di sconforto, di colloquiare con quell'uomo dando per scontate le premesse paradossali che giustificano la discussione. Come farebbe con un vecchio amico che stima. E che, a lui, mai e per nessuna ragione mentirebbe.

- C'è ancora qualcosa che la rende esitante, vero?

- Mi permetta ancora una domanda.

- Suggerita dalla fonte antica?

- Già.

- Dica.

- Le cronovisioni non autorizzate furono prodotte fra gli anni cinquanta e i sessanta, giusto?

- Giusto.

- Se questo è vero, lei dovrebbe essere molto più vecchio di quello che invece appare.

- Capisco la sua perplessità. Ma una spiegazione c'è. La materializzazione di un ologramma ha una caratteristica precipua che risolve il suo dubbio.

- Sarebbe?

- Invecchia così lentamente che, in rapporto ai parametri umani, potremmo anche dire che non invecchia. E questo spiega l'interesse dell'Ordine allo studio delle nostre parti organiche... A proposito, una cronovisione non può nemmeno riprodursi, procreare. Forse che la fonte antica non le ha suggerito di chiedermi anche questo?

- Be', in effetti...

- No, non ci è possibile. Άγενής significa non vivo, ma anche senza posterità.

Il commissario D'Ippolito si passa una mano sugli occhi, cercando ancora conforto in frazioni di silenzio. Avverte improvvisamente una grande stanchezza, ma sa anche che l'uomo lo sta scrutando con ansia, che ormai attende una sua decisione. - Ma in che modo potrò aiutarla, io?

- Oh, in molti modi, mi creda. E proprio in virtù del lavoro che svolge. L'Ordine è collegato a molte sette sataniche, ne dirige le attività in modo occulto e trasversale, con l'unico scopo di distruggere il mondo così com'è, per poi riorganizzarlo secondo i suoi principi. Per gli Illuminati, tutte le religioni si fondano sull'impostura e finiscono per rendere l'uomo debole, tutto è materia e Dio e il mondo non sono che un'unica cosa. Crede di poter condividere questi assunti? Pensa di poter solo sopportare l'enunciazione di questi princìpi?

D'Ippolito si sorprende a sorridere del suo stesso pensiero. Ormai ha capito che la sua esistenza sta imboccando uno strano sentiero. Sa già che d'ora in avanti vedrà il mondo con occhi diversi, che camminerà per strada con i sensi allerta, per cercare d'individuare fra la folla anonima uno che somigli a Garibaldi o all'uomo di Neandertal. E che cercherà di salvarlo. - Chi sono?

- Gli altri nove? Che importanza ha? Lo saprà se e quando le capiterà d'incontrarli. Sono solo non vivi, non pesanti. Nove riaggregazioni che cercano di sfuggire alla caccia. - L'uomo torna ad aggrottare la fronte, e ancora le vecchie cicatrici riemergono.

- Sono quello che penso?

- Cosa?

- Le cicatrici.

- Sì.

Il commissario è assalito da una strisciante sensazione di panico. E scuote la testa con forza. - Non riesco ancora a capire. Se l'Ordine è così potente, così trasversale come lei sostiene, cosa potrò fare io da solo?

- Lei non è solo. E non è il primo che decide di aiutarmi. - Sorride, finalmente rilassato. Quasi divertito. - Lei è il dodicesimo.

- E questo la rallegra? E' sufficiente a renderla ottimista?

- Ottimista? No, pensavo soltanto a una buffa analogia. - Si sfila i guanti e mostra le cicatrici che deturpano le palme. - Anche nell'altra occasione, l'apostolo più giovane, il dodicesimo, fu Giovanni.

A Gianni