Edita da Granillo Editore di Milano era diretta dal noto Franco Enna, uno dei primi italiani ad essere pubblicati sugli allora senza pseudonimi su I Romanzi di Urania (a dire il vero il primo in assoluto fu tale Emilio Walesko, ma con una W ed una K nel nome che lo mascheravano a sufficienza), che figurava anche come direttore responsabile con il nome vero: Francesco Cannarozzo.
Della redazione facevano parte Ferruccio Alessandri, Luigi Cozzi e Carlo Rivolta.
Ernesto è impazzito e continua rifilare lo stesso articolo, qualcuno si troverà a dire.
Mentre scrivo, la temperatura sta sfiorando i 40° Centigradi (104° Fahrenheit) e l'unità centrale del calcolatore personale sta sfiorando una temperatura doppia, ma il caldo non mi ha dato la testa. E' che la stessa squadra di Futuria, con l'aggiunta di Primo Catto (al secolo Franco Filanci, famosissimo ai tempi), dopo un anno e 4 mesi dall'immatura scomparsa della testata, ci riprova con Proxima, che esce il 5 aprile del 1966.
Il formato è analogo (un po' più basso, leggermente più largo) e con qualche pagina in più (192) ma con un prezzo superiore al 50%: 300 lire ovvero 1,49 Ura (una unità di conto molto usata in campo bibliografico fantascientifico), allineato a Galassia.
L'appendice è decisamente più modesta, due o tre paginette, curate probabilmente dal solito Cozzi.
L'autore di partenza è un nome di tutto rispetto: Alfred Elton Van Vogt, con un falso romanzo composto di tre storie (originariamente apparse nel 1947, 1950, 1963) Fuga dal sole (Rogue Ship, 1965). Van Vogt era uno specialista di fix-up ed alcuni suoi romanzi famosi sono appunto delle ricuciture di racconti (Le armi di Isher, I ribelli dei 50 soli, Crociera nell'infinito, Tutto bene a Carson Planet). Questa non è una delle storie migliori, ma Van Vogt per i lettori dell'epoca era ancora un mito. Poi sventuratamente, se dobbiamo dar retta alle leggende, pubblicarono una storia di Poul Anderson e la collana cessò dopo 4 numeri, in piena estate, nonostante la qualità dei testi.
Noi esseri razionali, un lettore di fantascienza dovrebbe esserlo, a volte soggiacciamo a qualche forma di superstizione. Che Anderson porti sfortuna è convinzione di molti. Analizzando le collane di alto interesse fantastico, delle 688 nate dal 1952 ad oggi, 595, salvo errori sono defunte.
Sulle 93 ancora esistenti, 15 resistono ancora nonostante lo abbiano pubblicato (16,12%), mentre delle defunte 64 avevano in catalogo Anderson (10,92%). in altre parole però l'81,01% delle collane ha chiuso. E' una percentuale preoccupante? Facciamo la controprova con Asimov. Le percentuali sono nell'ordine 23,66% (collane correnti che hanno pubblicato Asimov), 14,12% (collane cessate) e 79,25% il tasso di mortalità.
Il tasso di mortalità collane di Heinlein è di 80,36%, quello di Clarke è 76,19% e per terminare con Simak, caro a Ugo, abbiamo l'81,82%.
Cosa si può concludere? Che la leggenda è evidentemente infondata e che semmai è estremamente pericoloso pubblicare i grandi nomi. Nell'80% dei casi sono perniciosi!
Ci manca di dare i numeri della valutazione per i collezionisti: penso che 50 Euro li possa valere, l'intera collana. Oltre tutto ha testi di buon livello, il che non guasta.
Nota di aggiornamento:
Le informazioni relative alla redazione di Proxima sono state prese dal Catalogo, senza controllare direttamente la fonte (ovvero la rivista). Come ben si sa il Catalogo è autoritativo, e chi sono io per dubitare del Catalogo?
Franco Filanci (o qualcuno che dice di essere Filanci) in un intervento piuttosto brusco a commento dell'articolo, mi ha costretto a controllare la mia collezione.
A mio disdoro debbo dire che Filanci ha ragione. Si e riportata erroneamente la redazione di Futuria Zillitti. Inoltre in Direttore responsabile non e Franco Enna, bensi Sebastiano FERRARO. (8 luglio 2007)
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