Evitando saggiamente di fare ricorso ad effetti grafici computerizzati e affidando la realizzazione delle sue sanguinose e terrificanti creature all'Image FX di Bob Keen, Marshall realizza un film che inizia come un documentario di propaganda dell'esercito Britannico: "gli spot per il reclutamento hanno quel tipo di riprese frenetiche, ma il ritmo concitato e i bruschi movimenti di macchina delle prime sequenze sono un omaggio alla scena dello sbarco di Salvate il soldato Ryan, spiega il regista, passa attraverso la classica horror story e termina in una sorta di Zulu Dawn, con i licantropi che mettono alle corde i soldati nella cascina sperduta nel bosco. Marshall stempera la tensione dei momenti più tesi con attimi di black humour, permettendo allo spettatore di prendere respiro fino allo shock successivo, come quando Cooper usa della colla Attak per impedire la fuoriuscita delle budella da una ferita sul ventre del sergente Wells, o nell'incontro di pugilato tra un uomo lupo e il soldato Witherspoon (Darren Morfitt). Dog Soldiers ha avuto una gestazione di quasi due anni, con l'inizio delle riprese l'11 marzo 2001 e la distribuzione di un primo 'screener' (copia per la valutazione di distributori e stampa) nel corso del Mifed (Mercato del cinema e televisione di Milano) dello stesso anno, durante il Festival del Cinema Fantastico di Bruxelles a marzo 2002, si è aggiudicato il premio di miglior pellicola sia da parte della critica che del pubblico e, grazie alla pubblicità dei fans è diventato un piccolo 'cult movie' del genere, di cui ci auguriamo una distribuzione, anche solo per il mercato home video, anche in Italia.
Tra le proiezioni collaterali del festival, nella "Sezione Speciale", oltre all'ultima deludente avventura di Michael Myers in Halloween: Resurrection, diretto da Rick Rosenthal (Halloween II), in cui una troupe televisiva che trasmette direttamente su internet ha la malaugurata idea di realizzare un reality-show nella casa dell'assassino mascherato, con le prevedibili conseguenze, anche il simpatico fantasy Adventures in Dinotopia, del nostro connazionale Marco Brambilla (di cui ricordiamo Demolition Man, con la coppia Stallone/Bullock), adattamento televisivo in forma di miniserie di sei ore, dei libri di James Gurney. L'inusuale avventura vede Frank Scott (Stuart Wilson) ed i suoi due figli Karl (Tyron Leitso) e David (Wentworth Miller) uscire miracolosamente vivi dall'incidente del loro aereo da turismo sul mare dei Caraibi. Quello che li aspetta sull'isola sperduta su cui approdano è Dinotopia, un'incredibile continente in cui gli esseri umani convivono pacificamente con i dinosauri (grazie agli effetti visivi della londinese FrameStore); interamente girato, a eccezione di alcuni esterni nel nord del Galles, nei famosi Pinewood Studios, set delle pellicole di James Bond, Adventures in Dinotopia detiene il primato della più grande produzione degli studios inglesi, dove sono stati utilizzati contemporaneamente ben nove teatri di posa, con il set di Waterfall City, la capitale di Dinotopia, che è a tutt'oggi il più ampio mai realizzato in Europa. Citiamo anche Alice Krige tra gli interpreti di questa storia che, pur se indirizzata ad un audience di teenager, appassiona e diverte anche un pubblico più adulto.
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