Barbara continua a battere al computer dei documenti, poi riceve quel messaggio. Dice semplicemente:
ADDIO
Si inquieta, cerca di contattare Michele ma il suo FP-wap è spento. Poi - ecco un'importante tassello che mancava - quel giorno riceve una telefonata, è la voce di Massimiliano. Michele è stato accusato di omicidio, c'è tanto di foto che testimonia il fatto (ma secondo lui l'immagine è stata manipolata). La vittima era una donna che lavorava in un palazzo governativo, Michele è stato condannato a morte. Barbara, vieni subito, dobbiamo fermarli.
Barbara, gli occhi sgranati, si alza e butta per terra il monitor del computer con una manata, poi si mette a gridare. Accorre il direttore con la sorveglianza, la giovane è bloccata e le viene fatta un'iniezione che dopo un po' la addormenta. Poi, è rinchiusa in quell'ospedale psichiatrico.
Ecco quello che è successo. Non ci è venuta di sua spontanea volontà.
Realtà.
So tutto, pensa. Mi hanno rinchiusa qui per farmi il lavaggio del cervello: Michele è stato incastrato, condannato ingiustamente, hanno voluto fermarlo. E hanno fatto in modo che io non potessi dire niente, facendomi vedere immagini fasulle, di un uomo che entra in casa nostra per rubare e uccidere Michele. Soffrirò per un po', pensano, ma poi starò di nuovo bene e potrò tornare al lavoro.
Potrò tornare al lavoro e non rompere.
Barbara, distesa nel letto, stringe i pugni.
L'infermiera ha appena appoggiato il vassoio con la cena sul ripiano posto sopra le sue gambe, lei solleva di scatto il braccio e butta tutto sul pavimento.
- So tutto!, - grida.
La donna esce di corsa, pochi istanti dopo compaiono il medico e gli infermieri e bloccano Barbara, che sta gridando e piangendo e rovesciando i mobili della stanza.
- Si calmi! Si calmi, ferma!
La drogano, lei singhiozza, poi lentamente abbassa le palpebre.
Quando riapre gli occhi, è di nuovo distesa sul letto e davanti a lei c'è il medico.
Le ci vuole qualche istante per ricordare cos'è successo: ha appena scoperto tutto, è vittima di un complotto, dov'è Michele. Dov'è Michele?
DOV'E' Michele?
Il medico le parla con calma, le spiega i meccanismi della mente, sono cose che si sta immaginando lei...
Sono cose che si sta immaginando lei...
- No, - sussurra Barbara, sfinita.
Si trova in quell'ospedale psichiatrico in seguito a un brutto esaurimento per il quale ha tentato il suicidio, spiega il medico, la causa è Michele, che dopo anni di felice unione con lei, l'ha lasciata.
- Non è vero, - dice Barbara.
Poi succede una cosa. Il medico smette di parlare e fa un cenno all'infermiera. Pochi istanti più tardi, la donna torna nella stanza con una... bottiglia?
Barbara aggrotta la fronte.
E' una bottiglia di vino.
Viene portato un carrello. Sopra, c'è un calice vuoto.
Il medico versa il vino nel calice.
- ... Cosa sta succedendo?, - mormora Barbara, guardandosi intorno.
- Fa un brindisi con me, Barbara?.
- Lei è pazzo.
- Beva, - dice il medico. - Non gliel'ho permesso per tutto questo tempo. Ora le chiedo di bere un sorso di vino. Capirà cosa sto cercando di dirle.
E' un vino drogato, pensa Barbara, e si limita a guardare il medico, senza dire niente.
Lui allora beve un sorso dal bicchiere. Poi, porge il bicchiere a Barbara. - Beva un sorso di questo vino e poi risponda a una domanda, Barbara. La prego, si fidi di me.
Lei afferra il calice con entrambe le mani...
Avvicina il bicchiere alle labbra, beve un sorso.
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