- Si lasci aiutare, Barbara. Non può continuare così.
Barbara tira su col naso, abbassa la testa.
Annuisce.
Nella stanza del corvo.
Nessuna lotta, questa volta: Barbara si sta facendo accompagnare nella camera con le pareti bianche, dove c'è il corvo imbalsamato... quello che ha visto spesso nei suoi incubi.
Si stende sul lettino, mentre l'infermiera, con una mascherina sul volto, le arrotola la manica del camice.
Poi starà meglio. Ritornerà a vivere normalmente, potrà lavorare.
Starà male per un po', le hanno detto, porterà dei fiori su una tomba fasulla, che Loro avrebbero costruito appositamente per rendere il tutto ancora più realistico. Michele resterà sempre nel suo cuore, ma poi se ne sarebbe fatta una ragione e avrebbe ricominciato a vivere.
Ci sono cose nella vita che bisogna accettare, le aveva detto il medico. A prescindere dal fatto che siano o meno giuste.
Barbara si sarebbe tolta di mezzo quel fantasma, e avrebbe ripreso la sua vita di tutti i giorni. Michele era l'uomo che le voleva bene, ma purtroppo è stato ucciso da un ladro che si era intrufolato nella loro casa, ed è morto per difendere lei.
Per difendere lei.
Barbara vuole crederci. Vuole credere a questo, d'ora in poi.
I medici le hanno detto che, piano piano, poi, starà bene. Aumenteranno anche il suo grado di preparazione per il lavoro che svolge, che potrà riprendere presto e fruttuosamente.
Guarda l'ago che affonda nella sua carne, poi si volta dall'altra parte.
Sente il dolore, e stringe i denti.
Michele l'ha lasciata. Ma fra un po', appena il farmaco farà effetto, non sarà più così: la realtà sarà che lui la amava tantissimo, ed è morto per difenderla.
Più facile da accettare, anche se, ugualmente, molto doloroso.
Egoismo, forse. Ma andava bene così.
Pensa di volere una cosa, di desiderarla davvero: dimenticare tutto, ricominciare a stare bene. Michele l'ha tradita, bene, non la meritava. Ma meglio pensare che in realtà le abbia sempre voluto bene, e che addirittura sia morto per lei. Se ne farà una ragione, ricomincerà a uscire, a non farsi più del male. Si butterà anima e corpo nel lavoro, ecco.
Ecco. Sì. Non vede l'ora di ributtarsi anima e corpo nel lavoro, d'un tratto le pare davvero un'ottima soluzione.
Il suo lavoro le piace e, quando ricomincerà, andrà perfino meglio, avrà acquisito nuove conoscenze, potrebbe perfino fare carriera.
Si immagina fra qualche mese: il dolce ricordo di Michele, l'uomo che avrebbe amato per sempre, l'uomo che era morto per lei. Una ferita per sempre nel suo cuore, ma la consapevolezza, la certezza. Che lui la amava, la amava tantissimo.
Sente che l'ago le viene sfilato dal braccio e che l'infermiera bagna la pelle con cotone e alcol.
L'ultima cosa che vede Barbara prima di chiudere gli occhi e addormentarsi, è il braccialetto che ha al polso.
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