Impossibile che il Causale non funzioni. A Imit hanno raccontato una frottola. Il Casuale non smette mai di funzionare, non ha mai smesso di funzionare. Deve determinare la nostra vita, deve scegliere per noi, fornirci occasioni o speranze, comporre il tracciato della nostra vita. Se il Casuale non funziona siamo liberi, dobbiamo scegliere e la nostra vita non ha più una direzione, un senso se non quello che ciascuno di noi, con la propria limitata intelligenza riesce a trovare. Troppo, troppo miserabile. Quello che pensano i ribelli, gli altri, è poi tutto qui: alzarsi in piedi sulla crosta di un pianeta e gridare: la vita è mia! Mia, come una mano o una giacca.

Il Contatto su Smeraldo, alloggiava nel miglior albergo di Port Madura, la capitale. Proprio nella piramide franca, millecinquecento metri di base x millecinquecento metri di altezza di cristallo, acciaio cromato e ceramica. Il posto dove alloggiano i pezzi grossi, i turisti, gli ufficiali delle navi, dove sei in territorio federale e qualsiasi prodotto del pianeta costa un quarto di quanto lo pagheresti da qualsiasi altra parte.

Il Contatto era un Modello in forma femminile, del tipo più raffinato. Occhi dorati, capelli neri e lunghi, abito-schermo fino ai piedi con una fantasia marina ispirata ai ventagli del Mare Basso. Bellissimo, mai visto nulla di simile.

Apprezzai molto che non si trattasse di un temporaneo: quella gente aveva soldi da spendere, evidentemente.

- Buongiorno.

Il modello annuì e sorrise.

- Sono qui per...

- So perché sei qui.

Anche la voce era all'altezza del resto. Buffo, mia madre - la mia madre biologica, intendo, non le zie - sorelle che mi avevano cresciuto - l'avevo conosciuta molto poco e complessivamente avevo passato con lei in tutto una paio d'ore. Un incontro imbarazzante che avrei fatto bene ad evitare. Ma la sua voce era dello stesso genere: il genere di voce che ti fa pensare: fidati, non ti potrà succedere nulla.

Certo, un modello è un modello ed è capace di fare esclusivamente quello che è programmato per fare, perlomeno i modelli più comuni, e questo era solo un modello. Ma forse era più costoso, più perfezionato. Comunque dopo cinque minuti le stavo raccontando la storia della mia vita, magari sfiorando il patetico, visto che lei, JeV - Diothima, non faceva smorfie e non prendeva appunti come un qualsiasi modello psi.

Anche in seguito, negli altri incontri la chiamavo Jevy e lei Verena. Proprio come un'amica segreta.

Il deposito delle munizioni è sul ponte più basso della geonave, il ponte A. Ci sono quattro ingressi, due dall'esterno e due dal ponte superiore. I due ingressi esterni sono sorvegliati quando la geonave è ferma, cosa che non accade da almeno tre settimane, i due interni sono sorvegliati da quattro soldati e da quattro modelli in programmazione armata. Due e due per ogni porta. I modelli sono programmati su un'alta ricettività, il che significa che sparano su qualsiasi cosa si muova, respiri o faccia anche il minimo rumore. Noi no, noi possiamo ragionare almeno per un istante prima di sparare. Il fatto è che non possiamo modificare la programmazione dei modelli, soltanto bloccarli con un segnale vocale. Sulla nave che io sappia, non è ancora successo, ma per esperienza so che questo significa gridare "basta! piantala! no!" soltanto dopo che hanno già iniziato ad annaffiare di proiettili alta penetrazione qualche ombra di passaggio.

- Sono proprio necessari?

Mentivan GiesCon si stringe nelle spalle e non dice né sì né no. Da quando la nostra ritirata davanti ai ribelli è arrivata fino al quarto di Padma i sottufficiali non riprogrammati hanno inconsciamente optato tra due possibilità. Anzi tre, a pensarci bene. Alcuni, pochi, sono diventati ancora più bastardi, altri, quelli che non hanno disertato, non si sono sparati, non sono usciti sulla superficie del pianeta senza tuta protettiva e senza respiratore - e questi sarebbero la terza possibilità - sono diventati meno assillanti, meno fissati, meno bastardi. Gies (si fotta il -Con) è uno di quelli che hanno fatto la seconda scelta. Quindi puoi anche fargli una domanda, volendo.