Lo faccio. E capisco. L'uomo dietro il vetro non può essere Livio: non ha alcuna cicatrice sul petto. E poi è più giovane: potrà avere al massimo vent'anni. Però la somiglianza è impressionante. Lo fisso sbalordita: ha gli occhi socchiusi, sembra in trance. Un filo di bava gli cola da un angolo della bocca.
- Chi... chi è?
- Una delle riserve d'organi di tuo marito. - mormora piano Antonio - Per il momento l'unica, visto che il clone numero uno è stato cremato dopo l'espianto, e che il clone numero tre, secondo la trafila, ha pochi giorni di vita... Ammesso che la loro si possa chiamare vita...
- Non... non capisco... - balbetto ancora.
Vedo Antonio indeciso. Alla fine si rivolge alla donna. - Elena? Spiegale tu.
Lei tira su col naso. Poi mi prende le mani, mi costringe a guardarla. - Ascoltami: il Sacro Cuore è uno dei quindici centri in Europa specializzati nell'uso di cloni umani per i trapianti. Lavorano in questo modo: prelevano un campione di tessuto da chi fa richiesta, ne estraggono il patrimonio genetico, lo iniettano in una cellula germinale e fanno sviluppare l'embrione. La crescita viene accelerata con un trattamento di ormoni, in modo da avere un individuo completo nel giro di cinque o sei anni. Il clone viene poi conservato in celle di sostentazione come quella che vedi, e tenuto a disposizione nel caso servisse un organo. Può sopravvivere per decenni, a seconda delle mutilazioni e degli espianti. Quando ne hanno preso tutto ciò che potevano, lo buttano.
- Il costo di questo "allevamento" si aggira sui tre milioni di Euro. - aggiunge Antonio in un sarcasmo amaro - A capo, si intende. Più che abbordabile per i Vip che vogliono garantirsi una vecchiaia sicura.
Mi gira la testa. Se non lo vedessi con i miei occhi, non ci crederei. Poi comincio a realizzare le implicazioni, e mi sento terrorizzata.
- Ma sono... sono completi? - balbetto - Voglio dire... hanno un cervello? Sono... santo cielo, sono coscienti?
Elena fa per rispondere, ma Antonio la previene. - Nei primi tempi, dopo la liberalizzazione dei brevetti Genomics, gli specialisti hanno tentato di produrre organi isolati in brodi di coltura. Ma il procedimento era troppo costoso. Allora hanno cercato di intervenire sugli embrioni in modo che non sviluppassero un sistema nervoso. Ma gli esemplari nati senza cervello non sopravvivevano: non si poteva regolarne le funzioni vitali dall'esterno... Oggi usano una soluzione più pratica.
- Più... pratica?
- Iniezioni di alotano e nefretamol nella corteccia cerebrale durante i primi giorni di vita. - spiega freddamente Elena - E poi un trattamento regolare a base di dopamina.
Indica i tubicini che entrano nel braccio del clone di Livio. Intorno all'ago, la pelle è gonfia, tumefatta, violacea. La donna tira su col naso. - Il soggetto coordina il proprio sistema biologico, ma non sviluppa le funzioni cerebrali superiori. In questo modo, secondo la 704, si può definirlo "entità biologica non senziente" e non "essere umano". Con ciò che ne consegue.
Antonio annuisce. - Restano in uno stato quiescente per gli anni della loro esistenza. Dormono, forse sognano. Passivi, inermi, aspettando che i loro padroni vengano a strappargli le budella. Una soluzione straordinaria, niente da dire.
- Dobbiamo andare. - annuncia Elena, controllando inquieta l'orologio.
Antonio reagisce con prontezza - Spegni le luci e... Rita? Ci sei?
Io non lo ascolto. Con il viso premuto contro il vetro, sono preda di ciò che sto vedendo.
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