Lui impallidisce. Sotto il lenzuolo, scorgo una contrazione, come un brivido. Ma è solo un momento. Si riprende subito. Me lo aspettavo: Livio ha nervi d'acciaio e un self control da giocatore di poker.
- Come sei drammatica, Rita. - sibila, scuotendo la testa - Teatrale... Dici assurdità. Non sembrano nemmeno parole tue. Non me la prendo, perché capisco che sei sconvolta. Però devi capire come stanno le cose.
- Spiegamelo, allora.
La leggerezza è scomparsa. Livio adesso ha la lucidità cinica e coriacea che lo contraddistingue negli affari e nei dibattiti. Intreccia le dita e parla in fretta.
- Guarda, Rita, è semplice: da quando la chirurgia moderna ha reso possibile i trapianti, trovare un organo sano e compatibile non è mai stato facile. Chi aveva bisogno di un rene nuovo, di un cuore, di un occhio, tradizionalmente doveva aspettare per anni che ce ne fosse uno disponibile, oppure doveva rivolgersi al mercato nero...
- Cosa...?
- Tu puoi anche fingere di non saperlo, tesoro, ma il commercio clandestino di organi è stato un'attività redditizia per decenni. C'erano accordi con tanto di listino e tangenti: contenitori Dewar che arrivavano dal Brasile, dalla Cambogia, dalla Nigeria, da ogni angolo cencioso del globo dove ci fosse un disperato che cedeva per due soldi pezzi del proprio corpo o di quello dei suoi figli. Un business internazionale, guadagni astronomici sulla pelle di chi aveva bisogno di un trapianto e di chi si vendeva come bestiame.
Sussulto. Se lo scopo di Livio è quello di colpirmi allo stomaco, ci sta riuscendo. Lui se ne accorge e smorza i toni.
- La tecnologia genomica ha cancellato questa vergogna, tesoro. E' una soluzione, vivaddio, pulita, etica e legale. Non è diverso dal conservare sotto ghiaccio flaconi del proprio sangue per auto-trasfusioni future. E' una riserva biologica, una parte di sé che si fa crescere sotto controllo medico e che si può usare in caso di necessità. Un grande passo avanti verso una migliore qualità della vita.
Resto in silenzio, colpita. Non l'ho mai vista in questo modo. Vorrei rifletterci. Ma Livio insiste.
- Certo, il processo è molto costoso, e non è neppure completamente sicuro. C'è ancora molto da sperimentare, da verificare... Per questo non viene data visibilità al grande pubblico... - torna a sorridere - Rendere la Genomica alla portata di tutti è uno di quei traguardi per cui, come ti dicevo, vale la pena di entrare nel "giro che conta"... Chissà che non sia io l'uomo che riuscirà a farlo.
Scioglie le dita e ritorna ad appoggiarsi ai cuscini, squadrandomi per vedere che effetto ha avuto il suo sermone. Ma non è ancora soddisfatto.
- Rita... adesso dimmi... chi ti ha messo in testa tutte quelle sciocchezze?
Io sussulto. E' una domanda scontata. Perché deve suonarmi come un'accusa?
5
- Ci sta un signore pe' voi.
Qualcuno in visita, traduco automaticamente dal dialetto di Maria. Lascio Marco intento a gattonare nel suo box e mi dirigo all'ingresso. Il marmo del pavimento, fresco e levigato, è un fantastico sollievo per i miei piedi nudi. La città, in questi giorni, è assediata da un'estate torrida come non ho visto mai. Molti romani hanno abbandonato le loro case per il litorale o i Castelli. Io, naturalmente, non posso farlo.
- Ciao, Rita.
Maria l'ha già fatto entrare. Nonostante quel che è successo, la nostra tata non ha perso la fiducia nella gente. Temo che non si renda conto, ma non me la sento di convincerla.
Lui ha il solito aspetto da intellettuale ribelle e trasandato. Ha le gambe da trampoliere fasciate da un paio di Levi's che sembrano appena usciti da una betoniera, porta un paio di sandali aperti alle caviglie e sul petto una T-shirt rossa con la scritta nera "Genesi 4-10".
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