Problemi simili li pone anche il Dottore Olografico di Voyager, che nell'episodio Author author (settima stagione) si vede negati da un editore i propri diritti d'autore di un romanzo olografico di successo. Conseguenza certo meno drammatica dell'essere fatto a pezzi ma non per questo dissimile nel suo quesito di base: queste intelligenze artificiali sono forme di vita e come tali vanno trattate e rispettate? Non siamo forse anche noi stessi macchine, biologiche anziché meccaniche? Alla fin fine tutto quello che Data e il Dottore Olografico vogliono è di poter scegliere e decidere della loro esistenza.
La carrellata di esempi e situazioni di cui abbiamo parlato è ben lungi dall'essere esauriente e completa. Del resto Star Trek continua ad espandersi ancora oggi e sebbene ci sia chi sostiene che un po' di riposo sarebbe opportuno rimane certamente al di sopra del livello medio qualitativo di molte altre serie anche di maggior successo che si vedono continuamente sui nostri teleschermi. La formula su cui è basata potrà anche essere un po' stanca e magari una nuova forza creativa dietro le quinte sarebbe più che salutare, ma i suoi presupposti ideologici di base sono ancora validi. Leggiamo sui giornali e vediamo in TV ogni giorno quanto ancora grande sia il bisogno di diffondere concetti come l'altruismo, il rispetto per gli altri, il valore della diversità, il bisogno di cooperazione e collaborazione tra i popoli.
Per i terrestri la strada per la Federazione è ancora lunga.
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