Quando sono venuti a prenderti per la riabilitazione, ho avuto subito un brutto presentimento. Ho letto la paura nei tuoi occhi, una paura che non avevo mai visto prima. Nonostante tutto, qualcuno ci ha progettati per difendere a tutti i costi le nostre esistenze. Qualunque esse siano.
- Dobbiamo eseguire un'analisi della varianza sui parametri della numero 13458. Sesso fenminile. - Hanno detto quelli dei servizi sociali.
Anche la prof ha cercato di difenderti, dicendo che era anticostituzionale intervenire senza il parere di un consiglio di classe. Poi ha anche citato l'articolo 10, spiegando che avevi diritto a un avvocato d'ufficio. Quello era un classico caso contemplato dal diritto minorile.
Loro se ne sono fottuti alla grande e ti hanno trascinato fuori dalla classe come se fossi un sovversivo qualunque. E mentre stavi uscendo ti sei voltata e hai cercato di dirmi qualcosa. Era un saluto o un messaggio? Sono ancora qui che sto cercando di decifrare i movimenti delle tue labbra.
Il tuo banco vuoto è diventato l'emblema della mia solitudine.
Nessuno ha più parlato di te, neanche i prof. E quando sono usciti i tuoi parametri nelle pagelle pubbliche dell'Enrico Fermi, mi sono resa conto che i servizi sociali avevano truccato i coefficienti di deviazione dalla normalità e compagnia bella. E così mi sono sentita ancora più sola, prima senza di te, poi senza giustizia.
10 giugno
Stamattina c'è stata la pre-selezione. La prof ci ha chiesto uno per uno i nostri parametri morfometrici e neurometrici e ha compilato la sua tabella. Siamo un po' variati, ci ha detto, e secondo lei i programmi dovranno ricalcolare tutto. Poi, dando un'occhiata ai nostri dati, ha storto il naso. E quando la prof fa così, c'è sotto solo una cosa: qualcuno di noi ha maturato qualche deviazione dalla normalità. Non ha detto che siamo veri e propri outliers, ma la tendenza è quella. Secondo lei il prossimo anno dovremo essere la metà. Non chiedetemi dove finiranno esattamente gli altri, perché non lo so. Quando mi trovo alla fine dell'anno inizio sempre a pensare a queste cose. Gli stessi dilemmi che aveva sempre Giusi prima di sparire. Quella vecchia pirata negli ultimi tempi era un po' fuori di testa e non faceva altro che ripetermi che era preoccupata. Ogni tanto piangeva, per via di quei suoi parametri psicometrici. Io la tranquillizzavo, affermando che tutto si sarebbe messo a posto.
Ho molta confusione, insomma.
Iniziano a viaggiare anche a me certe idee per la testa. Forse perché mi sono imposta di smettere di prendere quegli inibitori del cazzo che mi stanno propinando. Sto diventando insomma come Giusi, anche se dalla mia, c'è il fatto che probabilmente riuscirò a finire la scuola. Dopo vedremo. Se riesci a scamparla negli anni delle inferiori, le cose si fanno più facili. E poi ho imparato una cosa: parlare non serve a niente. L'unica cosa che conta è agire. Chissà quanti estremisti ci saranno in giro. Sta' a vedere che sono in tanti da costituire una distribuzione statistica consistente. E magari sono più dei gaussiani. In quel caso come si fa a stabilire chi è il normale? Voglio dire che quando i diversi diventano la maggioranza... oddio che casino. In ogni caso spero che loro mi aiutino.
Voglio giocare d'azzardo con le possibilità. La cosa più incredibile è che senza inibitori sessuali sto benissimo. E non ho manifestato nessun comportamento aggressivo contro i maschi. L'unica cosa che ho maturato, è questo mio stato d'animo particolare, che forse mi sta causando mutazioni drastiche dei parametri.
Fra poco forse non sarò più gaussiana.
E se non lo fossi mai stata?
Guardo lo stemma della scuola appeso al muro della classe: il simbolo della campana gaussiana giace immobile sullo sfondo azzurro, mostrando la sua perversa simmetria.
Dentro di me sento uno strano fuoco, una specie di voglia di reinventare la vita.
Fuori, il sole splende.
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