Da questo punto in poi, mi sono reso conto, ogni numero del bollettino marcava un'evoluzione nei contenuti e cresceva lentamente di pagine. Pagine in verità d'una carta un po' ruvida e scura, tipo pulp americani insomma: ed eravamo perfettamente in tema. Carta con quel suo caratteristico, inconfondibile odore... Insomma non è il caso che la porti per le lunghe, ma per me risfogliare (e annusare!) è stato non solo un salto indietro nel mio tempo personale, quanto anzitutto una riscoperta. Sull'ancor smilzo eppure ricco n. 3/1972, per esempio: un articolo di Riccardo Valla riguardante l'EuroCon 1; notizie sul Festival di Trieste (la gloriosa rassegna annuale dedicata al cinema di fantascienza, che ora da un paio d'anni si sta cercando disperatamente di resuscitare), un "pezzo" di Sam Moskowitz su Robert A. Heinlein, un servizio fotografico, posta, notizie.
Vedo subito che, in ordine cronologico, al n. 1 segue un fascicoletto più piccolo, non numerato, a colori, sempre con data 1972, e l'intestazione: Catalogo generale. E qui - questo lo ricordo bene ancor oggi - avevo fatto una scoperta inattesa: nel repertorio della Nord, libri di fantascienza... ma non solo.
Forse pochi sanno che agli inizi della propria attività l'editrice attraversò varie esperienze, alla ricerca del comparto editoriale più favorevole; la fantascienza fu l'ultimo tentato in ordine di tempo, su suggerimento di un'agenzia specializzata in indagini di mercato. (E anche questo oggi appare incredibile: che da un'analisi competente, emergesse la convenienza a investire nella fantascienza!) Fu così che l'attenzione dell'editore Gianfranco Viviani si spostò sulla science fiction, e con quali risultati sappiamo bene. Intanto leggo su questo vecchio piccolo catalogo, anzi rileggo dopo trent'anni: Collana umoristica della Nord, e sotto: "Non lasciatevi ingannare dalle apparenze!" Ancora più giù:
"Questi libri sono allegri, anche piccanti, ma tutto meno che "sporchi". Anzi, nel loro genere e nel loro limite, questi manualetti combattono una piccola battaglia contro la dilagante stampa erotica, e cercano di smitizzare e ridimensionare la malsana curiosità che circonda certi argomenti mettendoli, con garbo e umorismo, sullo scherzo. A loro modo questi libretti contestano... che cosa? Mah... Se mai, questi libri contestano il malumore!"
Seguivano immagini e titoli: Il libro dei fidanzati, Prontuario del dopo-sbronza, Il libro del compleanno, Il libro delle mamme e del papà, L'arte del letto, Lo strip-tease in casa, e altri. Devo confessarlo: quello sullo strip lo trovai in una libreria di Bari e lo acquistai subito. Insegnava seriamente l'arte dello strip-tease, grazie anche ad ammiccanti illustrazioni e un testo tra il didattico e il giocoso. Ebbi l'idea di inserirlo fra i regali a mia moglie (non ancora "ex") in occasione di un suo onomastico; era una festicciola con parenti e amici. Devo dire che l'iniziativa fu accolta con una certa indifferenza. O era un preludio a ciò che sarebbe seguito? Me lo domando ancora...:-)
Ora che ho aperto questa parentesi, prima di richiuderla dirò che aneddoti sul Cosmo Informatore ce n'è più d'uno. Per esempio: proprio sul n. 3/1972 venne fuori un refuso di quelli micidiali. La didascalia di una foto di gruppo avrebbe dovuto riportare: "Un momento di pausa..." ma all'atto di spedire le copie ci si accorse che la scritta diceva: "Un momento di paura..." Non c'erano soluzioni miracolistiche. Conclusione: l'intero staff dell'editrice Nord, famiglia inclusa, requisita e costretta a lavorare ore, per correggere a mano le migliaia di copie in partenza (e sarà un'impressione, ma secondo me le facce spiritate della foto sembravano davvero impaurite da qualcosa!)
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