Del 1958 è il già ricordato, The Lincoln Hunters, uno dei migliori romanzi di Tucker e uno tra i più interessanti romanzi che tocchino la tematica dei viaggi nel tempo. L'emissario di una società futura, neanche tanto vagamente totalitaria, viene inviato nel passato per registrare un discorso di Abramo Lincoln. E' interessante rimarcare la scelta di collocare il lettore tra le due epoche, in modo da potergli mostrare l'una e l'altra. Il temponauta viene dal futuro, ma non va nel tempo del lettore, come sarebbe stata la scelta classica, ma in un tempo precedente (scelta che verrà poi ripresa da Larry Niven nel suo "ciclo di Svetz" in cui , incidentalmente, ci viene mostrato un futuro altrettanto negativo di quello di Tucker). Saltiamo direttamente al 1970, in effetti Tucker in questo lasso di tempo ha prodotto pochissimo, e arriviamo al capolavoro: The Year of the Quiet Sun (Tit .it L'anno del Sole quieto, Cosmo Classici della fantascienza 102, Editrice Nord, 1989, John W. Campbell Memorial Award 1976). In questo romanzo Tucker torna alla tematica del viaggio nel tempo e lo fa con un viaggio verso il futuro. E' interessante notare qui, incidentalmente, come il viaggio nel tempo, che con H.G.Wells è verso il futuro, di fatto in gran parte della fantascienza sia stato invece sfruttato come viaggio verso il passato. Ancora una volta ci troviamo di fronte a un romanzo di grande impatto visivo e di forte realismo. Il primo viaggio nel tempo è per scoprire l'esito di un'elezione Presidenziale, come quasi certamente accadrebbe se esistesse. Ma il secondo viaggio, verso un futuro più lontano di sole poche decine di anni, ci svela un'immagine degli Stati Uniti al crepuscolo, sconvolti da un'estrema violenza, dal razzismo e dalla guerra civile. Ancora una volta dobbiamo notare come quella di Tucker non sia una fantascienza consolatoria; nei suoi romanzi le cose, chiamate con il loro nome e mostrate con la crudezza che appartiene loro, non vanno a posto per miracolo.

Tucker in Italia

Tucker arriva in Italia nel maggio 1954 con la pubblicazione de I Signori del Tempo (The Time Masters) su I Romanzi di Urania, seguito a ottobre da Il Silenzio della morte (The Long Loud Silence), pubblicato nella Biblioteca Economica Mondadori. Ancora nel 1954 e per l'esattezza a dicembre, in I Romanzi di Urania esce Tele-Homo Sapiens (Wild Talent) un romanzo fondamentale nella tematica dei poteri telepatici. Nel 1956 viene pubblicato da I Romanzi di Urania L'uomo che veniva dal futuro (The Time Bomb), il seguito de I Signori del Tempo. Nel 1958, presso I romanzi del Cosmo di Ponzoni troviamo La città in fondo al mare (The city in the sea) e nel 1960, sempre Ponzoni pubblica Mi chiamo Ben Stewart (The Lincoln Hunters). Nel 1962 cominciano le prime ristampe, per l'appunto da Ponzoni, con La città in fondo al mare ed entro il 1964 sono stati ristampati sia Mi chiamo Ben Stewart che Tele Homo Sapiens. Nel 1971 arriva in Italia, quasi in tempo reale, L'Anno del Sole quieto (The Year of Quiet Sun ) presso la Libra, nella collana Slan Nel 1973 arriva la ristampa de I signori del tempo per Urania. Sempre nel 1973, la Libra ristampa in edizione rilegata La città in fondo al mare. Mentre nel 1975 arriva I guerrieri nel ghiaccio, (Ice and Iron) presso Urania. E' del 1978 finalmente la pubblicazione de Il lungo silenzio (The Long Loud Silence) in edizione rilegata e nell'edizione del 1971, con in appendice un finale espunto dall'autore nella prima edizione. Del 1983 è la nuova edizione presso la Nord de Alla ricerca di Lincoln (The Lincoln Hunters). Nel 1987 arriva l'ultima ristampa a tutt'oggi de I signori del tempo in un classico Urania, seguito nel 1989 da L'anno del sole quieto presso la Nord e arriviamo infine al 1990 con la ristampa presso Fanucci de Il lungo silenzio. Saltiamo al 1999 con il racconto Tasso di criminalità praticamente zero sulla JJ Avenue (tit. or. The Near-Zero Crime Rate on JJ Avenue, Nova SF n. 37 Perseo) ma a conti fatti, oggi siamo a tredici anni dall'ultima pubblicazione di un'opera importante, a venti da The Lincoln Hunters, addirittura a trentanove da Tele Homo Sapiens, che Ugo Malaguti, nella prefazione a L'anno del Sole Quieto definiva "tra i migliori romanzi sui fenomeni ESP". Magari ci si potrebbe attendere qualcosa di più. Magari si potrebbe notare che non è giusto far sparire così dagli scaffali un autore che, ingiustamente sottovalutato, è stato invece uno dei migliori prosatori del genere che amiamo. Raramente ciò che Tucker ha scritto non si è posto come una pietra miliare all'interno della fantascienza. Ed è un autore, che già in anni lontani, molto prima degli anni settanta che vengono sempre citati come quelli di una maggiore profondità, ha dato alle proprie storie uno spessore che trova pochi paragoni.