E la professione di papa da un lato offriva certamente dei gran vantaggi; si era visti di buon grado in società e anche adorati; si entrava gratis alle feste e la gente aveva l'abitudine di genuflettersi al Tuo cospetto; si passava davanti agli altri nelle cose dal droghiere ed il garzone ti si rivolgeva con un plurale majestatis.
In più veniva rilasciato d'ufficio il Passaporto Celeste ed il Regno dei Cieli era garantito - al limone - .
Ma dall'altro il peso del sistema plutocratico riequilibrava la bilancia della provvidenza ed imponeva i rigori di sacrifici altrettanto significativi. Bisognava infatti sostenere quotidianamente gli oneri di tutti gli ius primae noctis che l'etichetta richiedeva (vi ricorderete certamente che lo ius primae noctis fu restaurato tempo fa in seguito alle forti pressioni popolari) e, di male in peggio, benché la pontificazione avesse in teoria una durata - a vita - era implicito nelle nuove regole che al Papa spettasse anche l'ingrato compito di lasciarsi ammazzare una volta trascorsi cinque anni. Questo, in sintesi, era infatti il succo del Concordato.
Fu l'autentico salto di qualità della nostra ditta. Venne stipulato una specie di accordo informale coi dirigenti della Vatican Valley, il Concordato; noi pagavamo il giusto prezzo e loro in cambio ogni tanto ci davano il Papa.
Venne giudicato che un periodo di cinque anni fosse più che sufficiente per un papato degno di rispetto. La gente faceva in tempo ad affezionarsi a dovere al Pontefice e, come rilevarono in seguito anche gli stessi psicologi vaticani, il dolore della sua prematura scomparsa li avvicinava ulteriormente alla Santa Madre Chiesa. Per rispetto dei dogmi, o qualcosa del genere, la direzione della Vatican Valley si riservò però di attribuire ufficialmente le cause della morte sempre a - fattori naturali - .
Mi chiesi talvolta come diamine fosse possibile divulgare la notizia di una morte per infarto mentre noi contemporaneamente diffondevamo nel mondo l'immagine del Papa nei nostri filmini. Ma ciò accadeva ed era quindi evidentemente ben possibile. Dopotutto - pensavo - la gente è ben abituata a credere a due aspetti opposti ed inconciliabili della stessa cosa; tramite un ragionato cocktail di innocente candore e risoluta fermezza si può convincere quasi chiunque che - bianco - è uguale a - nero - . Ed in questo secolo, dove la psicologia è pura matematica e la verità è pubblicità, è un gioco da ragazzi far pensare alla morte del Papa come ad una cosa Santa alle stesse persone che contemporaneamente se lo guardano nei nostri filmini mentre soggiace ad azioni porchissime.
Nonostante la turpe fine a cui si era destinati, quello di papa era comunque sempre un posto richiestissimo. I vantaggi materiali, quelli ultraterreni, il fatto di passare alla storia, tutte queste cose rendevano lontana e poco rilevante la prospettiva di animare dei film a luce nera una volta trascorsi i cinque anni. Le due settimane di riprese (i papi li facevano durare molto di più del classico paio di giorni delle persone qualunque) apparivano all'inizio del papato forse anche agli stessi neo-pontefici il giusto prezzo da pagare alla Provvidenza per una eternità di gloria ma soprattutto per cinque anni di lussi ed onori.
Il fatto era che quando si trattava di pagare il conto i papi non ci stavano più. All'arrivo del cameriere in nero con la falce incaricato di riscuotere, i pontefici lasciavano detto di essere momentaneamente assenti o nella vasca da bagno e si circondavano di un impianto di protezione ogni volta più efficiente.
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