- Mangiamo qualcosa, ti va? - chiese alla ragazza.
- Non ho fame... -
- Se vogliamo proseguire devi mangiare! - insistette Rafe.
- Io non ho intenzione di proseguire. Gli uomini del Kranio mi staranno già cercando e arriveranno qui al più tardi domani.
Era falso e Maggie lo sapeva bene.
- Non posso aspettare sino a domani!
- Beh, vattene! Chi ti trattiene?
- Non tornerò senza il mio ostaggio! Niente ostaggio, niente soldi e a me i soldi servono...
- Soldi? E' per questo che lo fai? - domandò Maggie, stupita.
- Certo. Tu perché uccidi, scusa?
- Perché mi piace farlo, e poi per far piacere al Kranio. Mi sembrano motivi migliori dei tuoi!
- Dipende dai punti di vista. - tagliò corto Rafe e si avvicinò per farle bere qualche sorso della poca acqua che gli era rimasta.
Maggie bevve senza fare storie e rimase in silenzio per qualche minuto, lasciando che l'acqua ridesse vita al suo corpo ferito. La sua mente rimuginava un'idea: i soldi.
- Senti, Angel... - disse al giovane, che si volse a guardarla.
- Mi chiamo Rafe. - la corresse lui, senza animosità.
- Rafe... Quanto ti pagano per questa missione?
- Perché ti interessa? - chiese, sospettoso.
- Mi interessa. - tagliò corto lei. - Allora, quanto?
- Tre milioni per Nakamura vivo ma ora da te ne ricaverò al massimo due, se saranno generosi...
Maggie si accorse di avere avuto una buona intuizione: l'Angel era pagato una miseria e aveva bisogno di soldi. Forse poteva proporgli uno scambio vantaggioso per entrambi.
- Dimmi, secondo te quanto vale l'impero di Nakamura?
- In che senso? - domandò Rafe, senza capire.
- Nel senso di tutte le informazioni su tutte le sue attività legali e illegali... - spiegò Maggie, osservando il volto del giovane.
- Scherzi? Non meno di cinquanta milioni, perché?
In risposta Maggie si snodò il bandana, trafficò brevemente dietro un orecchio quindi gli porse sulla tela lisa un minuscolo chip cilindrico con tanti piedini metallici.
- Che cazzo fai? - le gridò in faccia Rafe, puntandogli contro la S&W per la prima volta da quando avevano lasciato il velivolo distrutto.
- E sta' calmo! - inveì Maggie, - Non vedi che è solo un chip?
- Mettilo via... Detesto questa robaccia cibernetica!
- Ah davvero? - lo derise lei. - Peccato, perché qui dentro ci sono cinquanta milioni cibernetici: tutto quello che avresti voluto sapere sulla buonanima di Nakamura e che non hai mai osato chiedere!
- Mi prendi per un deficiente? - sbottò Rafe. - Magari là dentro ci sono le ricette della Zia Pina... Come faccio a sapere che non mi stai fregando?-
- Sto dicendo la verità... - disse Maggie, ma si accorse di non avere nessun modo di provare all'Angel che quello che diceva fosse vero; ci voleva una consolle, ma quella più vicina stava nel retro del Maze.
- So che non mi credi ma ti voglio fare una proposta. Ho dentro di me un impianto di ricetrasmissone satellitare con cui gli uomini del Kranio possono rintracciarmi ovunque, ma quando siamo caduti dobbiamo essere usciti dal raggio d'azione del satellite. Se riesci a portarmi all'interno della zona coperta i miei colleghi saranno qui in poche ore con una consolle Sony-Mitzu. Così tu potrai controllarti il tuo chip e levarti dalle palle e io me ne tornerò dal Kranio con loro e buonanotte. Ci stai?
- Sì... Allora mi hai preso davvero per cretino! - ribatté Rafe. - Senti questa: arrivano i tuoi compari, mi rompono le ossa e mi mollano qui nelle Wastelands a tirare le cuoia. Davvero un bel quadretto, non trovi?
- Non accadrà! Per noi uomini del Kranio la parola data è sacra. Il chip per la mia vita: questa è la mia offerta.
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