- Mio Dio cosa?

- Ho travolto qualcosa a circa venti chilometri da qui. Ma...ma mi sembrava un animale.

- No, accidenti. L'ho creduto anch'io subito dopo, ma poi ci ho ragionato e...

- Cristo!

- Forse era un bambino.

- Ma come...come può essere possibile?

- Un bambino...Un bambino piccolo, forse senza vestiti, schizzato fuori da qualche automobile tamponata. Magari dall'altra corsia. Un incidente, che ne so?

- No. Non è stato un incidente.

Era il barista che aveva parlato. Sempre più teso anche lui, li aveva ascoltati per tutto il tempo del loro breve e spezzettato colloquio. E adesso svelava uno dei suoi segreti.

- E' Codalunga! - , esclamò. - Butta i bambini dall'auto in corsa. Generalmente cadono da questa parte e qualcuno li travolge.

Il primo viaggiatore della notte avvertì uno sgradevole gorgoglio nel profondo delle viscere (Lo sapevo, su quest'autostrada c'è un mondo di pazzi e ci avevo azzeccato, non era né un cane, né un gatto e nemmeno un pollo, neppure un pacco di giornali, lo sapevo, Billy Nolan è tornato!), e sbottò con rabbia all'indirizzo del barista che lo fissava tremante da dietro il banco.

- Che razza di stronzate vai bofonchiando, spettro? A furia di star qui di notte, ti esce il cervello dal culo! Cinque minuti fa ce l'avevi con gli albanesi.

- Codache?! - , fece il nuovo arrivato.

- Codalunga - , proseguì il barista, senza che gli insulti lo sfiorassero. - Lo chiamano così. Dal nome di un ratto che esce soltanto a notte fonda. Non chiedetemi cosa sia. Sembra un uomo, ma non lo è. A volte sembra una donna, ma probabilmente non è neppure un essere umano. Per quelli dell'altra corsia, è il fantasma dell'autostrada che ripete ogni notte il suo rituale di morte: scaraventare fuori dalla macchina i bamb...

- BASTA! Basta, perdio! - , urlò con apparente disperazione l'uomo che si rammentava di Billy Nolan. - Io l'ho travolto e chissà quanti altri lo faranno ancora stanotte!

E, rivolgendosi al secondo uomo:

- Ci sei passato sopra anche tu?

- Ai centottanta all'ora, mi è sembrato un animale. Che potevo fare? Ma, se ha ragione lei, quel disgraziato era già morto da tempo.

- TU...tu stai raccontando cazzate! - , urlò nuovamente verso il barista. - Non esistono i fantasmi che buttano via i bambini sull'autostrada. Sono bastardi, maniaci, belve umane che partono per il week-end e si liberano dei loro pesi ingombranti. Altro che codelunghe! Te l'hanno mai spiegato, barman del cazzo, che i fantasmi sono un'invenzione per giustificare le porcherie del genere umano? Te lo dico io, amico. Sull'altra corsia ci sono i pazzi!

- Certo. Ma non si tratta del week-end.

- Come?

- Da quanto tempo non passa da queste parti?

- Saranno...più o meno sette mesi. Perché?

Il barista allungò il collo, come se fosse sul punto di rendere noto il più grande e il più orribile dei segreti.

- Sei mesi fa era venerdì notte e fu allora che apparve Codalunga - , mormorò, ruotando gli occhi lucidi nell'ambiente circostante. - Me lo ricordo bene, perché c'era uno strano aereo che da più di un'ora andava e tornava proprio qua sopra. Scaraventarono un bambino di pochi mesi quasi davanti alla piazzola di rifornimento. A una decina di metri c'era un enorme Hemingway che tirava sui centocinquanta e che non poté proprio farci nulla. E' da allora che dura la coda. E' come se quel week-end non si fosse mai interrotto.

- Amico, non ti capisco.

- Lo hanno previsto in tanti questo collasso. Insomma, salvo poche eccezioni che si trovano su questo lato dell'autostrada, tutti si sono messi in marcia. E' cominciata così. L'esodo sta durando da sei mesi e Codalunga, da allora, sta massacrando bambini. Ma non comprendi? Lo hanno creato loro, quelli dell'altra parte. E' il loro senso di colpa, che in qualche modo si è dato forma. Fino a poco tempo fa, c'erano cani al posto dei bambini e pochi protestavano perché tutto appariva più o meno normale. Si parte per le vacanze e paf!, una pedata al bastardino e chissenefrega se poco dopo qualcuno ce lo tritura sotto una tonnellata di ferraglia. CHISSENEFREGA! Tutti sapevamo e tutti a dire Ma io che ci posso fare? E stanotte eccoci qui improvvisamente a stupirci, a inorridire, perché al posto dei cani adesso ci sono i bambini!