- Togliamoci di qui, Cristo Santo! Togliamoci di qui!
L'uomo ingranò la prima e si lanciò in corsia di sorpasso, raggiungendo in pochi secondi il filo dei duecentocinquanta. Mormorò soltanto Li hanno fatti a pezzi e, dopo un po', aggiunse Indossa la cintura di sicurezza, ed il ragazzo si sentì come quegli astronauti del Challenger, che erano esplosi in volo quando lui era bambino.
BUM...Tra un po' scoppierete, stronzetti....BUM
Sfrecciando a quella velocità, fecero appena in tempo a notare un'altra automobile sempre in corsia d'emergenza, stavolta con le portiere aperte. L'uomo che guidava riconobbe il catorcio del tizio che aveva rubato la coca agli zingari e non provò rimpianti. Quindi ebbe voglia di parlare. Si sentì pomposo e retorico, ma l'odore della morte non era più sopportabile. E quel ragazzo, se non altro per l'età, poteva essere suo figlio.
- Sai, amico - , iniziò con un sussurro. - La vita è come un nastro preregistrato. Gira, gira, senti della musica nuova. Poi di colpo riecco il primo pezzo. Tutta ritorna da capo.
- Perché?
- Tanto tempo fa, su quest'autostrada, davanti a me c'era un rimorchio che si stava perdendo dei polli. Io me li ritrovavo sotto le ruote e ti garantisco che l'effetto era orribile. Stanotte ripasso di qui e investo qualcosa che assomiglia di nuovo a un pollo. Ma potrebbe trattarsi di qualcos'altro, qualcosa di peggio come un bambino
(ommioddio, un bambino, che c'è di strano, l'ho buttato fuori dalla macchina qualche chilometro prima di trovare te) o un adulto, magari un po' più piccolo. Insomma, per un'ora sono stato convinto di avere contribuito a mandare all'altro mondo un essere vivente. Invece niente! Ho investito un sacco pieno di neve e lo stronzo che l'ha raccolta adesso se ne sta, ridotto come gli zingari della BMW, dentro l'ultima macchina che abbiamo doppiato. Sì, era l'altro cliente del bar. Un megagalattico imbecille, il classico turista della domenica che si mette a giocare ai banditi. Morale della favola, quel maledetto sacco di cocaina è ancora in giro e...Porca puttana, se il suo attuale proprietario se lo perde ancora e me lo fa ritrovare sotto le ruote, giuro che, chiunque sia, gli spacco il culo e gli faccio uscire le budella dalle orecchie! CAPITO?
Si era un po' scaldato, ma sotto sotto l'uomo rideva.
Rise anche il ragazzo.
- Devo dirle una cosa.
- Non ti sarai mica spaventato?
- No. E' che davanti a noi c'è un Tir che trasporta...Indovini un po'.
- Cosa?
- Proprio così. Polli!
- OH, CAZZO! OH, CAZZO!
Esplosero in una grassa risata, lunga e liberatoria, senza più preoccuparsi dell'inferno di automobili che si contorceva al loro fianco sinistro. Risero per un minuto intero. Poi la bocca dell'uomo che aveva un tempo apprezzato le avventure immaginarie di Billy Nolan gorgogliò. Il suo piede destro s'irrigidì sul freno. Il ragazzo si sporse per vedere.
Per vedere la cosa che era apparsa nel perimetro di luce dei fari.
- Non è possibile.
- Stavo scherzando con la storia del nastro, lo giuro.
Un pollo. Bianco, immobile e morto. Con il becco giallastro e una larga cresta rossa. L'uomo accostò. Fece per scendere.
- Dove sta andando? - , gli chiese il ragazzo.
- Qualcuno mi sta prendendo per il culo. Non so se sia il Diavolo o chi per esso, ma vado a sincerarmi se quello è un pollo o una sporta di plastica a forma di pollo, per caso piena di cocaina!
L'uomo era il tipo che ci andava veramente, il ragazzo lo sapeva. Così lo guardò allontanarsi dall'auto e lo studiò con attenzione mentre si avvicinava a quella ridicola gallina depositata sull'umido asfalto di un'autostrada notturna.
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