Raggiungere Lucca, la mistica città che ospitava Lucca comics & Games non è stata impresa certo facile, i treni erano pieni, pieni ancora prima di partire intendo, e caldi, troppo caldi, sembrava di essere negli ambienti super-affollati di Dick, gente che guarda, sussurra, tutti estranei, tutti sguardi in un certo senso nemici, come se ad ogni respiro rubassi spazio ed aria, le coincidenze erano a dieci (o meno) minuti l'una dall'altra, e in stazioni come Bologna o Firenze dove già trovare il binario 9 è un impresa, figuriamoci poi controllare che sia quello giusto... Ma siamo arrivati, e, per fortuna anche tornati a casa!

Biglietto alla mano ci aspettava il grande passo in quel fantastico, incredibile mondo, siamo stati trasportati, una volta varcata la soglia dei tendoni, in una specie di universo parallelo che non aveva niente da spartire con il grigiore, la freddezza e i rumori della nostra terra. Colori, gente, voci, risate, bancarelle, montagne di fumetti, giochi, miniature, film, libri, da perderci la testa.

Siamo subito andati alla ricerca di qualcuno come noi, forse per sentirci più normali, qualcuno che aveva, per questi tre incredibili giorni, lasciato le sue spoglie e vesti mortali per entrare nella cerchia del Cosplayers, ragazzi, bambini e adulti che si travestono per queste occasioni da personaggi di fumetti, cartoni animati o film, in pratica qualche pazzo (come è stato definito da chi ci ha visto da fuori) che girava in Kimono, in divisa scolastica giapponese o con trenta chili di acciaio addosso. I primi incontri sono stati, inutile dirlo qualcosa di magico, chi ti riconosce subito, chi ti chiede chi sei, chi addirittura ti si avvicina per fare una foto insieme; per i tanti bambini presenti, eri l'eroe in carne e ossa dei loro cartoni animati preferiti, o il cattivo... i loro sguardi intimoriti a volte reverenziali quando indicavano ai genitori questa o quella maschera erano incredibili...

Per le serie più famose e popolari come Dragonball, One Piece (All'arrembaggio), Excel Saga, i gruppi o le singole maschere erano tanti, e molti di questi non si conoscevano, si venivano quindi a creare delle situazioni molto divertenti per cercare di ripetere le frasi dell'anime o delle scene simpatiche, mi è capitato di vedere personaggi di picchiaduro sfidarsi per strada (per finta, ovviamente) o ripetere alcune scene decine di volte per riproporle poi durante il concorso Cosplay. Spesso, in questi casi la gente si fermava a guardare, ridere e fotografare, di immagini in internet, ce ne sono a centinaia.

Le fiere di questo tipo sono un bel modo di fare amicizie, conoscere, scambiarsi idee, opinioni o materiale, a Lucca ho avuto modo di incontrare gente da tutta l'Italia, molte persone fantastiche, simpatiche, pazze, è bello, ti senti "parte del mondo" di quel mondo, senti che tutte le tue passioni, i tuoi gusti (in generale, per il fantastico e l'immaginazione) sono condivisi da altra gente e non solo dai tre o quattro della tua città che incontri in fumetteria. Come ha detto "He-Man" nel suo discorsetto durante la premiazione (Premio simpatia), "Da piccolo, e poi anche da grande, tutti mi prendevano in giro perché mi piacevano i cartoni animati, anche le maestre, gli amici, ma se la gente che guarda i cartoni animati fosse tutta come noi, che siamo delle bellissime persone, non si sarebbero più guerra e violenza, se pensassero a farsi i cosplay anziché le armi il mondo sarebbe migliore..." In quell'occasione il discorso è stato davvero toccante, premiato anche da un bel po' di applausi ed ha pienamente ragione, si respirava un'aria di "fraternità" di tutti amici all'interno, la gente cresciuta a pane e Mazinga, come me, ma non solo anche quelli che fanno colazione con pane e Urania o pane e giochi di ruolo vengono sempre visti, soprattutto se manifesta queste passioni in modo un po' diverso dagli altri, e questo non è bello, occasioni come questa sono importanti proprio perché si possono condividere i pensieri e le passioni con tutti, senza paura di essere criticati, giudicato o trattati da bambini.