Un drive da 14 parsec: Teal'c e O'Neill giocano a golf galattico
Un drive da 14 parsec: Teal'c e O'Neill giocano a golf galattico
E poi ci sono i grandi problemi classici delle serie di fantascienza. Per esempio, come fa notare una delle attrici del telefilm a Martin, "senti, ma se sono 'fuori fase' e passo attraverso le pareti, perché non cado attraverso il pavimento?" - domanda che ci siamo posti spesso anche di fronte a episodi di altre serie.

E poi Martin trova da ridire al trovarobe che vuole portare sulla scena un cesto di mele: "ma ti sembra che su un pianeta alieno mangino mele?" "be', perché no? Allora perché parlano tutti inglese?". Martin ci pensa su e da bravo produtttore trova la soluzione: "porta dei kiwi".

Il finto cast di Wormhole X-Treme è la caricatura dei personaggi della serie: la bella scienziata, l'antropologo intelligente ma un po' grullo, il robot dalla pelle argentata, che non dice mai una parola e passa il tempo ad allenarsi ad alzare un solo sopracciglio (come Teal'c, ma in effetti anche come Spock...) e il comandante, belloccio, atletico - ma magari un po' basso - pieno di sé, sempre pronto a sedurre qualche bella aliena: un personaggio che in effetti più che Jack O'Neill richiama James Kirk, o in generale lo stereotipo del comandante-rubacuori che, a tinte più o meno forti, non manca da nessuna serie fantastica o meno.

E quando, nel finale dell'episodio, gli viene detto che la sua parte non avrà nessun futuro perché Wormhole X-Treme non è una serie vera ma una serie finta all'interno di una puntata di una serie vera, da caricatura di James Kirk diventa la caricatura di John Belushi nella famosa parodia di Star Trek, il quale mentre lo studio veniva gli smontato attorno non sapeva rassegnarsi al fatto che Star Trek dovesse finire e che quello fosse solo una scenografia e non un'astronave vera.

Wormhole X-Treme! non è l'unico episodio nel quale Stargate Sg-1 cita Star Trek; in un episodio della sesta stagione uno scienziato dell'SGC, interpretato da John Billingsley (il dottor Phlox di Enterprise), se la prende con il suo collega perché aveva detto "Klingon" al posto di "Vulcaniani": "uno che fa il nostro lavoro non può non apprezzare le serie create da Gene Roddenberry!".

Più avanti nell'episodio i due, trovandosi da soli su un'astronave nemica, esprimono la preoccupazione di fare la fine degli "omini rossi" di Star Trek, le comparse che mandate in missione insieme ai protagonisti finiscono sempre per restare uccise...

Nell'episodio 1969 O'Neill, interrogato dai militari, afferma di essere James T. Kirk. Quando l'interrogatorio si fa più duro, però, ritratta: "Ok, ok, vi dirò la verità... il mio vero nome è Luke Skywalker."

Star Trek è, naturalmente, il punto di riferimento di tutte le serie di fantascienza e quindi anche di Stargate; qualche episodio prende anche spunto da idee di Star Trek, sviluppate in modo diverso: come nell'episodio Crystal Skull, quando Jackson finisce "fuori fase" e passa attraverso le pareti (ma non attraverso il pavimento, appunto) come nell'episodio The Next Phase (Un'altra dimensione) di Next Generation; o ancora quando, in Window of Opportunity Teal'c e O'Neill finiscono in un loop temporale che li obbliga a ripetere all'infinito le ultime dieci ore, come nell'episodio di Next Generation Cause and Effect (Circolo Chiuso), idea ripresa anche nel film con Bill Murray Ricomincio da capo. In questo episodio O'Neill stabilisce il nuovo record universale del drive più lungo tirando la pallina da golf attraverso lo Stargate più o meno a una galassia di distanza...

L'ironia è senza dubbio uno dei punti di forza di Stargate Sg-1, e se il merito va diviso fra autori e produttori, senza dubbio una bella fetta va anche a Richard Dean Anderson, che la serie l'ha voluta e forgiata, e che è riuscito a trasportare tutta l'impertinenza e l'irriverenza di MacGyver nel personaggio di un colonnello dell'aeronautica, che dovrebbe, a rigor di logica, essere rigido e disciplinato. Come, del resto, ce l'aveva proposto Kurt Russell nel film dal quale la serie è stata ispirata.

Anche se lo stesso Jack fa un distinguo: "O'Neill con due elle, mi raccomando! Da non confondere con l'altro O'Neil, con una elle sola, quello triste e noioso".