Né Pipino e Bolbo erano i soli in tali condizioni. Si trattava infatti di una moda ormai virata in solida tradizione popolare, al punto che ormai le bambine hobbit, interrogate su cosa volessero fare da grandi, non rispondevano più come una volta "l'infermiera" o "l'insegnante", bensì "La letterina ignorante come una capra fidanzata di un calciatore ignorante come un quarto di bue, nuda su un calendario e miliardaria prima dei vent'anni alla faccia di quelle povere fesse che studiano una vita e poi restano disoccupate e che con la pergamena di laurea ci si possono pulire il..."

Detesto ripetermi, ma ribadisco che stranezze simili sono piuttosto comuni in quel singolare mondo, così diverso dal nostro, che è la Terra di Mezzo!

Riv'ahl'doss e Ron'aldh'okk sfogliarono l'album di foto e cominciarono a sbavare, nonché a infoiarsi come due mandrilli guatemaltechi. E' risaputo infatti che gli orchi, creature semianimalesche, non riescono a controllare i loro bassi istinti sessuali, a differenza dei gentiluomini inglesi per cui il sesso è giustamente molto meno importante della corretta temperatura del tè delle cinque.

Gli altri giocatori della Seleçao orchesca si accalcarono alle spalle dei due attaccanti, sgomitando furiosamente nel tentativo di sbirciare le pose del calendario.

- Spostati, bestia! Fammi vedere!

- Spostati tu, animale!

- Passa quella foto!

- Aspetta il tuo turno!

- Sai dove te lo metto, il turno?

- Non è il caso di accapigliarsi per delle semplici foto, miei cari amici orchi. - fece Trappo, conciliante - Non quando i soggetti originali si trovano nel vostro locale docce, pronte a ripetere dal vivo le esibizioni che ammirate su quegli scatti.

- Cosa? Dici davvero?

- Perché non andate a controllare?

I calciatori orcheschi si scambiarono un'occhiata complice.

- Be', in fondo il secondo tempo può aspettare. - conclusero in coro.

E schizzarono verso lo spogliatoio.

- Mi sorprende che Bolbo e Pipino siano così tranquilli. - sussurrò Carraralf - Voglio dire... lasciare le fidanzate tra gli artigli di un branco di orchi allupati...

- Sei tu che mi sorprendi, Carraralf. - ribatté lo hobbit - A chi può importare di due femmine? Sono esseri inferiori, che giustamente ai nobili college universitari di Oxford non vengono ammesse, che negli eccellenti Club della City vengono lasciate alla porta. Non meritano considerazione superiore a quella riservata agli stessi orchi. Ne facciano ciò che vogliono!

- Hai ragione, dimenticavo. - capitolò Carraralf.

Trascorse un'ora. Poi due. Alla fine, gli spazientiti commissari della federazione si risolsero a bussare alla porta degli spogliatoi. I carioca uscirono alla spicciolata, malfermi sulle gambe, ma con un sorriso immensamente ebete stampato sulle zanne.

Il secondo tempo non ebbe storia: gli orchi svenivano letteralmente in mezzo al campo, oppure vagolavano a casaccio sull'erba, fumando sigarette, scossi da risolini estatici.

Riv'ahl'doss e Ron'aldh'okk, con due borse sotto gli occhi che sembravano creazioni di Vuitton, non riuscivano a saltare più di cinque millimetri dal suolo, e dopo anche quelle misere esibizioni ansimavano come mantici.

Gli hobbit dilagarono. L'arbitro fischiò il termine dell'incontro sul risultato di quattro a uno. Carraralf evocò un incantesimo startrek e trasferì l'intera squadra fuori dal Mordorcanà prima che il pubblico orchesco abbattesse le barriere e invadesse il terreno di gioco per fare giustizia sommaria.

Così, per la prima volta nei secoli dei secoli, la nazionale della Contea conquistò il celebre trofeo del Salmoriglion.