Ci sono anni particolari nei quali la concentrazione di certi eventi si fa più alta. Parlando di cinema di fantascienza, e più in generale di cinema fantastico, ad esempio si può ricordare che nel 1956 furono realizzati negli Stati Uniti titoli famosi come L'invasione degli ultracorpi, La Terra contro i dischi volanti e Il pianeta proibito e nella più vicina Gran Bretagna arrivò nei cinema la versione cinematografica del Dottor Quatermass, serie nata tre anni prima sul piccolo schermo. Esattamente 20 anni fa, nel 1982, accadde qualcosa di simile e una qualche arcana congiunzione astrale fece si che nello stesso anno arrivassero nelle sale cinematografiche film come E.T., Blade Runner, La cosa, Tron, Poltergeist e Star Trek II L'ira di Khan, non tutti capolavori ma certamente tutti totoli che non possono mancare in una decente videoteca di ogni appassionato di cinema fantastico, dal momento che tutti hanno degli indiscutibili meriti.
Cercheremo di rievocarli, con un pizzico di nostalgia, credendo di accontentare coloro che ancora oggi ce li hanno nel cuore e magari li rivedono sempre con piacere, scoprendo magari ogni volta qualche piccolo dettaglio o qualche sfumatura o richiamo che prima non avevano notato. Un meccanismo simile a quuello che si verifica rileggendo un libro a cui siamo particolarmente legati o ascoltando per la centesima volta un album di cui conosciamo a memoria ogni passaggio, ogni verso. Perché i classici, in quanto tali, resistono nonostante lo scorrere del tempo e non passano mai di moda.
E.T. L'Extra-Terrestre di Steven Spielberg
Una fiaba nuova, bella come una fiaba antica (Time)
Il film evento dell'anno fu indubbiamente E.T., che sconfinò fuori dallo schermo fino a diventare un vero e proprio fenomeno sociologico. E pensare che era nato per voler essere un film piccolo piccolo e in effetti costò una cifra ben al di sotto degli standard produttivi hollywoodiani (poco più di 10 milioni di dollari). Racconta Spielberg: "A dire la verità prima di realizzare E.T. stavo lavorando una classica avventura di fantascienza (si doveva intitolare Night Skies) stile anni '50: gli alieni che attaccano una tranquilla fattoria, molta suspense, un'atmosfera minacciosa... Chissà forse mi ero lasciato andare. Poi, improvvisamente, l'intuizione. Ero in mezzo al Sahara, durante le riprese de I predatori dell'arca perduta, tra nazisti assassini e proiettili che volavano da tutte le parti. Che ci faccio qui ? mi domandai. Devo tornare indietro, alla spiritualità di Incontri ravvicinati, al calore delle emozioni più genuine. E così cominciai subito a pensare ad una storia di amicizia, tenera e commovente, tra un extraterrestre ed un bambino di 11 anni". "Improvvisamente la storia sgorgò nella mia mente e nel giro di un paio di giorni cominciarono a delinearsi l'inizio, la parte centrale e la fine." Caso volle che facesse visista al set tunisino della prima evventura di Indiana Jones Melissa Mathison, a quel tempo compagna di Harrison Ford. Mathison aveva esperienza nel campo delle sceneggiature avendo già scritto quella di un film che Spielberg riteneva una bella storia, The Black Stallion, che raccontava dell'amicizia tra un bambino e un cavallo. E' interessante notare che tale film ha molte scene iniziali senza dialogo, caratteristica che ritroviamo anche nel primo segmento di ET.
Scheda del film
Titolo originale: E.T. The Extra-Terrestrial
Regia: Steven Spielberg
Soggetto: Steven Spielberg
Sceneggiatura: Melissa Mathison
Fotografia: Allen Daviau
Scenografie: James D. Bissell
Costumi: Deborah L. Scott
Montaggio: Carol Littleton
Musiche: John Williams
Effetti speciali: Dennis Muren, Carlo Rambaldi, Sam Comstock, Kenneth Smith, Steve Townsend, Dale Martin, Gary Crawford
Durata: 114 minuti
Produzione: Steven Spielberg e Kathleen Kennedy per Universal Pictures (1982)
Distribuzione: CIC Cinema International Corporation
Cast: Henry Thomas (Elliott), Dee Wallace (Mary), Drew Barrymore (Gertie), Robert MacNaughton (Michael), Peter Coyote (Keys), C. Thomas Howell (Tyler), K.C. Martel (Greg), Sean Frye (Steve), Erika Eleniak (compagna di scuola), Richard Swingler (maestro)
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