L'universo di Star Trek è uno specchio del nostro mondo, anche se visto con occhi (quelli degli sceneggiatori) che appartengono ad una cultura particolare, quella americana.
E' un mondo ideale, la Federazione ha superato il denaro, risolto i bisogni materiali, e può dedicarsi all'esplorazione e alla conoscenza. Ma spesso gli alieni incontrati siamo noi, un aspetto irrazionale e difficile della nostra cultura.
Un universo che è uno specchio delle mille culture del nostro mondo. Se la Federazione assomiglia molto al "Melting pot" del mito americano, dove ogni cultura può in teoria trovare il suo posto, le culture differenti esistono, al punto che lo stesso termine "diritti umani" in un mondo dove gli uomini sono minoranza è già razzista. E i problemi di rapportarsi con culture volentemente altre, come quella Klingon, o il mondo freddo e spietato dei Borg, rispecchia i problemi che viviamo nella nostra società sempre più multietnica. La razionalità è un terreno comune, un linguaggio che permette di gettare un ponte anche dove la comunicazione sembrerebbe senza senso. I Klingon diventano alleati della Federazione, e il contatto si rivela possibile con almeno due Borg (Hugh e Sette di Nove).
In questo mondo i personaggi devono affrontare situazioni molto strane, Ma la razionalità è il modo che hanno per uscirne, e tutti i fenomeni, anche quelli più assurdi, hanno una spiegazione razionale. Si tratta, sicuramente, di una razionalità molto romanzata, in cui trovano posto dimensioni parallele, svarioni scientifici piccoli e grandi, telepatia, viaggi nel tempo, creature onnipotenti, forme di vita intelligente che pullulano da tutte le parti, fino a rasentare una storia di animismo.
La scienza di Star Trek non è la nostra, evidentemente.
E la tecnologia è una specie di "deus ex machina" che spesso risolve in modo "magico" i problemi della gente. Ma il lavoro di ricerca, sia pure in modo romanzato, è quello che guida i personaggi. Ricerca di spiegazioni scientifiche, quindi razionali, anche quando ad uno scienziato "vero" fanno rizzare i capelli. Chi alla fine salva la giornata è chi si è sforzato di capire, il medico che ha passato le ore a studiare reperti biologici, il tecnico che ha ricostruito pazientemente la situazione per capire cosa non quadrasse, o la persona che ha cercato di mettere da parte i propri pregiudizi per vedere le cose da un punto di vista aderente alla nuova realtà che ha davanti. Se quel che conta è il metodo, e non la soluzione, Star Trek insegna a essere razionali.
La razionalità è anche il solo modo di percepire la realtà dei Vulcaniani, e questo da un lato definisce un alieno realmente "altro", dall'altro è una specie di campanello d'allarme, la razionalità non è necessariamente tutto. L'occhio esterno è una costante del mondo di Star Trek, in ogni serie uno o più personaggi ci studiano mettono in luce le tante assurdità dei nostri comportamenti, cercando di imitarli, come l'androide Data, o semplicemente analizzandoli, come Spok, il Dottore, o Sette di Nove.
Anche il modo di rapportarsi con la religione è carico di razionalità. Talvolta ricorda da vicino i nostri ufologi, quando in Dominati da Apollo (Who Mourns for Adonais, serie Classica, seconda stagione) gli dei della Grecia vengono ritrovati come alieni in un pianeta lontano. Ma, con il maturare della serie, si è arrivati a situazioni estremamente complesse, come in Deep Space Nine, dove un terrestre, ateo, è chiamato a contattare "i Profeti" di una religione locale, creature atemporali ben poco divine. Una buona parte della trama della serie ruota attraverso il confronto-scontro tra l'ateismo rispettoso dei terrestri, e le varie facce della religiosità bajoriana. Vincerà l'ala fondamentalista, ma le simpatie dello spettatore non possono che andare al leader religioso moderato, assassinato in circostanze non troppo misteriose, che è convinto che le cose che crede lui siano in fondo le stesse che credono i terrestri, espresse in un linguaggio differente.
Concludendo, Star Trek è una serie che vuole essere divertente e senza grandi approfondimenti. Soprattutto nella prima serie, la scienza è solo un pretesto. Ma vista in questo spirito, mostra come la razionalità sia uno strumento utile per comprendere la realtà, e smaschera gli infiniti modi in cui riusciamo ad essere irrazionali.
Non mi sembra un cattivo servizio.
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