Luigi Cozzi (Milano, 1947) è certamente una delle figure più poliedriche e dinamiche della fantascienza italiana: scrittore, saggista, sceneggiatore, regista cinematografico, biografo... e molto altro. Correva l'anno 1962 quando egli creò la prima fanzine italiana, Futuria Fantasia, su cui apparvero i suoi primi racconti. Contemporaneamente prese a collaborare a una pubblicazione mensile quasi omonima della sua fanzine: Futuria, della quale uscirono quattro numeri (settembre-dicembre 1964). Futuria era edita a Milano da Zillitti e curata da Franco Enna, un altro degli autori "storici" della sf italiana (en passant, Enna era in realtà lo pseudonimo di Francesco Cannarozzo): Cozzi vi teneva una rubrica che, pensate un po', si chiamava La Fanzine. Tra i racconti di Cozzi di quei primi anni, alcuni furono scritti "a quattro mani" con Ugo Malaguti, e tra essi notevole risonanza ebbe Tiro al piccione (1965), più volte antologizzato in Italia, tradotto in Urss e in altri Paesi; la storia era una personale rivisitazione della social sf americana dei vari Sheckley, Pohl-Kornbluth, Tenn, Knight, molto seguita a quei tempi dai nostri lettori. A tutto questo si affiancarono gradualmente altre collaborazioni: Galassia e l'SFBC (ed. La Tribuna, Piacenza), I Romanzi del Cosmo (ed. Ponzoni), Proxima, le edizioni Fanucci (vecchia gestione), Robot, Nova Sf, e altre. Successivamente Cozzi passò a interessarsi di musica per la rivista Ciao 2001, e dal 1969 si trasferì a Roma, dove tuttora lavora e risiede.
Da allora, e per vari anni, egli si dedicò quasi esclusivamente al cinema. Nel 1969, ispirandosi molto liberamente al celebre racconto di Frederik Pohl Il tunnel sotto il mondo, Cozzi realizzò il film omonimo, certamente la sua opera cinematografica più anticonvenzionale e sperimentale, che venne poi presentata al VII Festival del cinema di fantascienza, a Trieste; la sceneggiatura fu curata da Alfredo Castelli e Tito Monego. Nel 1970 conobbe Dario Argento, avviando col celebre regista un sodalizio di lavoro che non si è mai interrotto. Cozzi ha scritto e diretto in proprio una ventina di film, vari telefilm per la Rai, ha curato una serie di programmi sf per tv private, ed è uno dei pochi registi italiani i cui film di fantascienza siano giunti con successo negli Usa, tramite importanti compagnie di distribuzione (Roger Corman, MGM, Columbia). Ad ogni modo la sua maggior fama di regista è dovuta anzitutto al film Scontri stellari oltre la terza dimensione (1978), una co-produzione Italia-Usa sulla scia delle "guerre stellari" lucasiane, che inizialmente doveva intitolarsi Starcrash. Interprete principale fu l'affascinante Caroline Munro; il film venne girato interamente in Italia, il realizzatore degli effetti speciali fu Armando Valcauda, per le musiche si prestò il celeberrimo John Barry (e come di consueto per moltissime sue regie, Cozzi si firmò Lewis Coates). Un altro suo film di rilievo, Contamination (1980), riprendeva e rielaborava atmosfere alla "Alien".
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