L'accoglienza del pubblico

In un'intervista Spielberg rivela perché abbia deciso di non dirigere Harry Potter e la pietra filosofale. "Avevo già fatto Harry Potter quando diressi E.T. " ha detto, "sarebbe stato un seguito di E.T. - la magia, la stregoneria e i bambini al potere - e sono sempre stato ben determinato a non fare il seguito di qualcosa che la gente ha amato così tanto. Mi sarei arreso alla nostalgia e ai miei figli, che insistevano tanto perché lo facessi. Voglio invece fare dei tipi diversi di film, qualcosa che non abbia già fatto in passato". E dobbiamo riconoscergli di averlo fatto. Minority Report è un film che non assomiglia a nessun altro della sua filmografia, un prodotto d'intrattenimento che però tira in ballo questioni importanti e si distingue (in meglio) dai tanti action movies decerebrati sfornati da Hollywood. E proprio a certi meccanismi produttivi della Mecca del Cinema il regista tira qualche stoccata polemica, riguardo alla diffusa pratica di dispensare riconoscimenti in qualità di produttori a persone che hanno poco o niente a che fare con la produzione di un film. In un'altra intervista, al Telegraph di Londra, Spielberg esprime fastidio per l'accreditamento del regista Jan De Bont (Speed) quale co-produttore proprio per il suo Minority Report. Sebbene inizialmente De Bont sembrava essere stato designato per dirigere il film poi la disponibilità di Spielberg aveva fatto tramontare questa ipotesi e adesso il regista del film rivela che De Bont "non ha mai visto il film, non ha mai visitato il set e non ha mai svolto nessun lavoro per il film stesso. Semplicemente gli è stato accordato il ruolo di produttore. Questa è una questione complessa del modo in cui si fanno film a Hollywood: se qualcuno ha un patto come produttore non deve neanche necessariamente farsi vedere, semplicemente il suo nome appare sullo schermo." Minority Report arriverà nelle sale italiane a fine Settembre.
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