Personaggi
L'unica conferenza che non mi sono voluto perdere è stata quella del mitico Yaroslav Olsa, grande esperto ceco di fantascienza, insuperato collezionista di libri di fantascienza del terzo mondo, nonché ambasciatore ceco nello Zimbawe. Si trattava di una conferenza sulla fantascienza in Africa ed Asia, materia nella quale Olsa è probabilmente uno dei massimi esperti al mondo. Naturalmente, in Asia e soprattutto in Africa la grandissima maggioranza della produzione di fantascienza è più una pantomima della fantascienza che altro, ed a mio avviso è interessante solo per il suo lato grottesco. Nel corso della presentazione di Yaroslav Olsa, sullo schermo di un televisore scorrevano le immagini di quello che nell'opinione di Olsa è probabilmente il più brutto film di fantascienza mai realizzato; si tratta di un film pakistano che narra di un extraterrestre finito in Pakistan non mi ricordo più per quale motivo (il solito guasto della sua navicella spaziale, con tutta probabilità), un extraterrestre dai tratti somatici bellocci e virili e -- chiaramente -- pakistani, vestito come un qualsiasi altro pakistano, il quale si innamora di una ragazza che quasi subito viene rapita dal brutto e cattivo di turno che se la vuole sposare e che è perennemente circondato dal solito esercito di cattivissimi a cavallo pronti a sparare con i loro fucili. Per tutto il film l'extraterrestre si prende a cazzotti con i cattivi, e tutte le scene sono girate e montate talmente male da risultare inerrabilmente sublimi. In metà delle scene l'extraterrestre le prende di sana ragione, ogni tanto però i suoi occhi iniziano a sprigionare una luce blu e allora si trasforma in una specie di pessima parodia di Bud Spencer e finalmente dà ai cattivi ciò che si meritano. Ogni tanto l'extraterrestre riesce anche a volare, ad apparire e sparire qua e là, ma solo ogni tanto, per il resto è completamente umano e pakistano. Alla fine del film, sbaragliati i cattivi e salvata la bella, egli la vuole sposare, ma sorge un problema: la famiglia di lei si oppone, perché lui non è mussulmano. Dramma e pianti ed infine colpo di scena finale: l'extraterrestre apre la propria camicia e mostra il petto, da cui emana una luce ed una specie di simbolo che dimostra che anche lui, venuto dalle stelle, è in realtà mussulmano.
Cambiando decisamente argomento, l'Eurocon è stata per me soprattutto l'occasione di incontrare e discutere con una quantità soddisfacente di persone intelligenti. Assolutamente straordinario è stato fare conoscenza di Imants Belogrivs, editore lettone di Riga nonché individuo di eccezionale eccentricità. Un paio di anni fa partì in auto -- una vecchia Volvo -- e dalla Lettonia se ne andò da solo in auto in Tibet... riuscendo infine anche a tornare a casa (sempre con la sua auto) vivo e vegeto. Molto interessanti anche i ragazzi venuti da Ungheria e Bulgaria, tra i quali Péter Michaleczky, Hidy Màtyàs, Szélesi Sándor, Ivan Krumov e Blagoy D. Ivanov. O Luis G. Prado, editore spagnolo. Ma c'erano anche vecchie conoscenze come Jim Walker e Bridget Wilkinson (Inghilterra), Frank Beckers (Belgio), Pascal Ducomunn (Svizzera) e Juraj Maxon in arte Mad Maxon (Slovacchia), oltre al già citato Yaroslav Olsa (Rep. Ceca) ed altri ancora.
Come già detto, ho accuratamente cercato di evitare di assistere ai punti di programma tipo conferenze e via dicendo, perché ciò avrebbe sottratto tempo prezioso alle ottime conversazioni che nascevano al bar davanti ad una buona birra. A mio personalissimo avviso, solo in una SF convention di ben scarsa qualità non resta di meglio che rassegnarsi a subire i punti di programma ufficiali. Tuttavia, non sempre si riesce a scappare. E allora ecco che una bella sera un gruppo di ragazzi in armature d'epoca inizia a duellare di spada per strada in una sorta di rito che ho già visto in quasi tutte le convention di fantascienza svoltesi in Cecoslovacchia e che non ho mai capito cosa c'entrino con la fantascienza. Assisto sconsolato.
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