Vidocq
Vero arraffa premi della 34° edizione del Festival è stato Vidocq, opera prima dietro alla macchina da presa del tecnico degli effetti speciali francese (sua la mano responsabile di gran parte dei trucchi di Alien: la clonazione, I Visitatori e Asterix & Obelix contro Cesare) Pitof, alias Jean-Christophe Comar, alla pellicola d'oltralpe sono andati i premi: per miglior film, effetti speciali visivi, trucco e colonna sonora, mentre il suo regista è stato insignito del Citizen Kane Award, come rivelazione dell'anno per la straordinaria concezione visiva e per l'uso delle nuove tecnologie. Sfruttando al meglio il carisma di Gérard Depardieu e strizzando l'occhio alle produzioni Hollywoodiane (i combattimenti tra Vidocq e l'Alchimista sono chiaramente ispirati a quelli di Matrix), Pitof dirige un'opera originale e innovativa, che apporta nuova linfa al genere fantasy. Realizzato in "Numeric Video", mediante la colorizzazione ed il ritocco al computer di ogni singola immagine, Vidocq è uno spettacolo affascinante, sostenuto da una solida trama che inchioda lo spettatore alla poltrona fino all'imprevedibile finale. "Mi sono ispirato ai quadri di Gustave Moreau, un pittore del secolo scorso, mentore di Matisse", spiega Pitof, "è stato la mia guida artistica e mi è servito come referenza visuale. Il suo uso della luce e del colore, specialmente nel contesto della sua epoca, ne fanno un artista eccezionale", continua il regista, "Quando analizzi i quadri di Moreau, noti che sono sempre oscuri e luminosi allo stesso tempo, quasi tenebrosi, ma illuminati da tocchi di colore, in modo che non sembrano mai tristi o deprimenti". Da ragazzino ho sempre amato la vecchia serie televisiva con Claude Brasseur, e Depardieu, nonostante il notevole appesantimento fisico degli ultimi anni, appare splendidamente massiccio e credibile nelle sue evoluzioni corpo a corpo con il mefistofelico "Alchimista". Pitof è arrivato a Sitges in compagnia della bellissima Ines Sastre, co-protagonista con Depardieu, in leggero ritardo a causa della cancellazione di alcuni voli e dei minuziosi controlli all'aeroporto di Parigi, in seguito ai tragici attacchi terroristici dell'11 settembre scorso, anche la premiazione finale della manifestazione Catalana si è svolta in tono dimesso rispetto alle edizioni precedenti, in segno di rispetto per le vittime dell'attentato.
Il polso della situazione negli Stati Uniti lo sento al terzo giorno di permanenza nella cittadina catalana, quando al mio arrivo in sala stampa incontro Tony Timpone, direttore di Fangoria, la rivista che è ormai un riferimento del cinema fantastico, quest'anno anche sponsor del Festival, "doveva venire anche mia moglie", mi confessa con una punta di malinconia, "ma dopo ciò che è successo, ha preferito restare a New York, vicina alla famiglia"; la redazione di Fangoria è a Manhattan, non molto distante dalle torri gemelle, chiedo quindi qualcosa su quei drammatici momenti, "ero in metropolitana, stavamo attraversando un ponte, quando abbiamo sentito un terribile boato, che ha fatto sobbalzare il vagone su cui viaggiavo, sono attimi che non auguro di vivere a nessuno! Sono tornato a Sitges per ritrovare un po' di serenità tra vecchi amici ed i films che più amo".
Anche quest'anno le tre salette in struttura di alluminio del "Brigadoon", montate sotto la Chiesa di Sitges, a pochi passi dalla spiaggia, hanno proiettato gratuitamente decine di pellicole di genere, suddivise in diverse sezioni, tra cui: un omaggio a Roddy McDowell ed al regista Amando de Ossorio, o il ciclo Mad Mex, dedicato alle folli incursioni nel cinema dell'orrore del paese che ci ha regalato la Tequila, con films come: Santo contra los Zombies, La Momia Azteca Vs. el Robot e Los Vampiros de Coyoacàn, senza dimenticare il cinema di Herschell Gordon Lewis, l'ultima avventura del lucertolone radioattivo di Tokyo: Godzilla vs. Megaguirus, dove il nostro deve vedersela con Meganula, una mostruosa mutazione di un insetto dell'era Carbonifera, (da notare l'insolita, per gli standard della serie, inclusione di sequenze sanguinose!) ed alcuni cult-movies di cui ricordiamo solo: The Devil's rain, di Robert Fuest e Ginger Snaps, produzione Canadese diretta da John Fawcett, una delle migliori storie di licantropi (in questo caso una ragazza) degli ultimi anni.
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