Il Nuovo Testamento è fantasy?
Il tuo eroe, Joe Panther, fa di mestiere lo spacciatore, l'investigatore più o meno per hobby, ma è anche Gesù Cristo. Gli ultimi giorni è senza dubbio un noir, ma a me sembra la quintessenza del romanzo fantastico. Sei d'accordo?
Fantastico come fantasy? No di certo. A differenza degli autori del Nuovo Testamento e di innumerevoli preti, parrocchiani, aspiranti santi e altri ciarlatani, io non attribuisco alcun miracolo a Joe Panther. E' incline a un pizzico di allucinazioni, ma è per via delle droghe. Tutte le cose strane che sostiene di avere fatto in passato sono, in effetti, cose che sono state rivendicate nel nome di Gesù.
Allora il Nuovo Testamento è fantasy? Suppongo di sì, nel senso che vengono asseriti atti che infrangono clamorosamente le leggi della fisica classica, per cui una lettura letterale li deve rendere immediatamente fantastici.
Forse l'altro punto da evidenziare è che Joe Panther non è certo il primo personaggio, immaginario o reale, a sostenere di essere il Messia. E' però uno dei pochissimi che cercano di nascondere il fatto. Quest'ultimo aspetto è, sì, completamente non realistico, e quindi fantastico!
Il tuo romanzo è piuttosto duro con la religione cattolica, da Paolo (Pauly, come dici tu; Paolino nella mia traduzione) in avanti. E' anche molto duro con l'idea stessa della religione. Un classico "romanzo controverso". Ci sono state reazioni in Australia? Cos'è successo?
Credo si debba ribattere all'idea che Gli ultimi giorni è duro col cattolicesimo. Non lo vedo settario in questo senso. (Per la cronaca, io sono stato battezzato alla fede anglicana, e alcuni miei parenti e antenati, compreso uno zio, sono stati o sono parroci. Io mi considero ateo da molto tempo.) La parte essenziale della tua domanda è "da Paolo in avanti". I primi sviluppi del cristianesimo sono stati in ampia misura opera di Paolo; è stato lui, dopo tutto, e non il presunto Gesù storico, a evangelizzare all'esterno della Palestina, a togliere la circoncisione come requisito di ingresso nella chiesa, e a estendere la religione nascente fino a includere i gentili.
Quindi, il romanzo è duro col cattolicesimo solo nella misura in cui la chiesa cattolica romana è la più antica delle confessioni cristiane. Le confessioni ortodosse si sono create per scisma in secoli successivi e anglicani e protestanti si sono divisi dalla chiesa cattolica rispettivamente all'epoca di Enrico VIII e Lutero. Dato che Joe parla così tanto della storia, e la rivive, a partire da quella che ritiene la propria nascita, attorno al 4 avanti Cristo (o Anno Domini 1, se vogliamo essere fondamentalisti su questo), è inevitabile che sulla chiesa cattolica si riversi tanta della sua bile. Però sarebbe una lettura molto distorta del romanzo suggerire che sia meno critico con altre chiese cristiane.
Quando il libro stava per uscire in Australia, l'editore e altri hanno predetto che avrebbe scioccato e scandalizzato le chiese. Secondo me esageravano, però pensavo che un po' di cannonate qua e là ci sarebbero state. Dopo tutto, ero (e sono) piuttosto abituato a ricevere lettere di cristiani indignati in risposta ad alcuni dei miei articoli, lettere nelle quali mi dannano all'inferno o, peggio, mi perdonano. Appena prima dell'uscita del libro, a Melbourne una grossa mostra del fotografo americano Andres Serrano venne vandalizzata dai fondamentalisti perché conteneva l'opera Piss Christ. L'allora arcivescovo cattolico di Melbourne, George Pell, non condannò la violenza. Diede invece il via a una procedura giudiziaria intesa a fare condannare il fotografo come blasfemo. La condanna non ci fu.
Quindi, quando uscì il libro trattenemmo tutti il fiato, ma niente successe. E ancora non è successo. Ci sono state molte ottime recensioni eccetera, ma preti e parroci hanno tenuto la bocca chiusa. Esistono due teorie sul perché. La prima sostiene che Gli ultimi giorni cita abbondantemente la storia e quindi tende a corroborare ogni affermazione oltraggiosa su Gesù, cristianesimo e via dicendo, il che rende difficile controbattere. E, comunque, è solo un noir. La seconda, che a me sembra più plausibile, asserisce che il clero d'alto rango semplicemente non legge romanzi gialli australiani. (E perché dovrebbe farlo? Quasi nessun altro li legge.)
Quando è uscito il secondo romanzo di Joe Panther, le chiese sono di nuovo rimaste tranquille. A quel punto, però, eminenti membri delle chiese cattolica e anglicana d'Australia erano accusati di avere coperto scandali sessuali a sfondo pedofilo tra i loro colleghi. Quindi avevano questioni più serie delle quali occuparsi (però, se avessero letto Gli ultimi giorni, si sarebbero resi conto che prima o poi doveva succedere.)
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