Il cast
Danny DeVito
Nel periodo in cui l'attore stava finendo di girare La Guerra dei Roses, giravano una serie di pettegolezzi sul fatto che Danny De Vito avrebbe interpretato Penguin nel nuovo film di Batman. L'insistenza di queste voci infastidiva l'attore che non aveva alcuna intenzione di lavorare in Batman, perché non amava il personaggio così come era stato ideato per i fumetti o ricreato per la TV. Tim Burton però aveva deciso di caratterizzare Penguin in modo diverso rispetto al passato e il nuovo Penguin naturalmente era un personaggio molto interessante da recitare per Danny che quindi ha accettato la parte.
Il nuovo Penguin sviluppato da Tim Burton è un personaggio che ha alle spalle una storia molto più complessa rispetto al Penguin dei fumetti e della TV. Nel film assistiamo alla sua nascita, al rifiuto e all'abbandono da parte dei suoi genitori che vedono in lui solo un ammasso globulare di sangue e carne e non un essere umano con un'anima, bisognoso di cure e affetto come tutti gli altri neonati. I suoi genitori lo gettano via come un sacchetto di rifiuti, se invece avessero accettato il proprio figlio, probabilmente non sarebbe diventato Penguin, e con la sua intelligenza e il potere economico avrebbe potuto agire in senso positivo per la sua comunità. Invece è cresciuto tra i reietti della città, disprezzato e odiato, e questo naturalmente ha spinto Penguin verso l'odio e il crimine. Penguin non è però granitico nella sua dedizione al male, al contrario in alcune scene lo vediamo insicuro, vulnerabile, e mostra il suo desiderio di essere amato, è su questo punto debole che Max Shreck fa leva per manovrarlo anche se poi i suoi raggiri gli si ritorcono contro.
Il make-up di Penguin è stato ideato da Stan Winston e la sua équipe. Ogni giorno l'attore doveva sopportare svariate ore per diventare Penguin, ma il processo di trasformazione fisico si è rivelato utile per entrare nel personaggio e rimanere concentrati durante le giornate di riprese. Il make-up di Penguin è come una grossa maschera che nasconde completamente l'attore ma allo stesso tempo gli permette grande libertà d'azione sotto le spoglie del personaggio.
Michelle Pfeiffer
Il ruolo era stato inizialmente affidato ad Annette Benning, che però ha dovuto rinunciare perché era incinta.
Michelle Pfeiffer conosceva molto bene Catwoman sin dagli anni di liceo, perché seguiva la serie televisiva. Era affascinata da Julie Newmar, che ha dato vita ad una Catwoman indimenticabile. Julie ha potuto infrangere gli stereotipi televisivi dei personaggi femminili, era libera di agire in modi che ad una donna comune all'epoca erano proibiti. Poteva essere buona e cattiva allo stesso tempo, immorale e dissoluta, fornendo allo stesso tempo un modello di comportamento sessuale molto emancipato. Il personaggio di Catwoman in questo film non è da meno: è una donna che prende una decisione fondamentale per la sua vita, ribaltando completamente il suo modo di essere per apparire in tutta la sua forza.
L'attrice ha avuto a disposizione un mese per prepararsi al ruolo. Dal punto di vista psicologico, Michelle ha dovuto prepararsi ad agire in modi a cui le donne non vengono preparate, per questo ha dovuto liberarsi dai condizionamenti sociali e dalle sue personali inibizioni. Dal punto di vista fisico, l'attrice ha preso lezioni di kick-boxing, arti marziali, ginnastica e naturalmente ha dovuto imparare a manovrare la frusta con abilità e precisione.
Le scene di lotta sono quelle in cui è possibile apprezzare il lato spettacolare del personaggio. Ogni movimento è stato coreografato e imparato alla perfezione sia dagli stunt che dagli attori, con una attenzione particolare ai tempi di esecuzione e allo stile personale di ogni singolo personaggio. Le difficoltà di Michelle si sono concentrate soprattutto nella scena dello scontro sul tetto con Batman. Oltre a eseguire calci e mosse di arti marziali, l'attrice ha dovuto anche mantenersi in equilibrio su un paio di stivali dai tacchi altissimi e su un tetto obliquo, in più con una tuta che in corrispondenza delle cuciture segava la pelle e una mascherina talmente stretta che le impediva di sentire.
Un'altra scena complessa per lei è stata quella in cui Selina viene salvata da Batman nella piazza principale di Gotham durante un attacco criminale. Dovevano accadere molte cose contemporaneamente, Michelle aveva delle battute da dire e doveva spostarsi in luoghi prefissati del set per rispettare la composizione delle inquadrature. Veramente complesso.
Il rapporto con i colleghi attori sul set ha sicuramente influenzato anche la performance dell'attrice. Lavorare con Christopher Walken è stato molto divertente, mentre ritrovare una vecchia fiamma come Michael Keaton ha sicuramente arricchito il rapporto tra Selina/Catwoman e Bruce/Batman. Michelle, che si sentiva un po' fuori dal suo elemento in questo film, ha trovato confortante la presenza sul set di un vecchio amico e di un veterano del personaggio.
Il rapporto di lavoro con Danny DeVito invece è stato limitato. DeVito ha scelto per motivi professionali di rimanere nel personaggio anche tra una ripresa e l'altra e questo significava per Michelle essere un oggetto sessuale, e ricevere da Danny principalmente grugniti e sguardi lascivi. Per questo motivo l'attrice ha preferito stare alla larga da lui durante le riprese.
Al contrario il rapporto col regista è stato tra i più creativi. Burton è molto disponibile verso le idee degli attori che possono arricchire il personaggio. Per esempio è stata Michelle ad avere l'idea di leccarsi e pulirsi come fanno i gatti, in una scena, mentre quella in cui Catwoman dice "Miao" con un primo piano faceva già parte della sceneggiatura.
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