Quando scoppiò la rivolta del quarto pianeta di Altair (continuava a raccontare Cordmaker) la Bellerofonte fu trasformata temporaneamente in nave militare, e fu in quell'occasione che venne distrutta. Ero un ragazzo quando successe quell'episodio, e ricordo lo scalpore che suscitò. Si era sospettato un sabotaggio, ma queste voci circolano sempre in tempo di guerra. Indubbiamente era strano che la nave fosse stata distrutta in una battaglia contro una nave più piccola. Quel fatto, come tanti, era stato dimenticato. Invece adesso scoprivo che forse sotto c'era davvero qualcosa di insolito; qualcosa in più di quanto avessero tramandato le cronache.
Non potei fare a meno di girare lo sguardo verso Smith, all'altro lato del bar. Mi riusciva difficile vedere in lui un traditore, anche se dentro portava il peso di una colpa.
Mi volsi verso Cordmaker, e lo scoprii assorto nei ricordi. Frenai la mia impazienza e attesi che riprendesse a parlare.
L'atmosfera del bar era meno allegra; i liquori avevano fatto il loro effetto e l'agitazione aveva lasciato il posto alla stanchezza. Le discussioni erano scemate e molti erano già andati via. Smith restava al suo posto. Tra breve avrebbe scolato l'ultimo sorso, direttamente dalla bottiglia quasi vuota, e se ne sarebbe andato verso una notte forse senza sonno. Mi guardava, ma riusciva a immaginare cosa pensavo? Che mi chiedevo anche cosa c'entrassero gli scacchi in quella storia?
C'entravano.
Gli scacchi erano la sola passione di Smith, riprese a dire Cordmaker. Per questo era soprannominato Korchnoi, il nome del campione del mondo di scacchi del lontano 1984. Come lui era un tipo tranquillo, ma se giocava si trasformava, diventava aggressivo e quasi feroce. Non parlava quasi d'altro, a bordo, quando gli spaziali si ritrovavano nella sala di ricreazione. Sembrava che non avesse mai avuto una famiglia o una moglie, tuttavia si diceva che si fosse arruolato proprio per sfuggire il ricordo di una donna. Più che una passione gli scacchi per lui erano una mania, una droga. Senza far nomi o date aveva rivelato di essere stato per più edizioni campione del suo mondo d'origine, di aver vinto anche importanti tornei interplanetari.
E poi... Aveva dovuto accontentarsi di giocare coi camerati, o nei bar durante le soste. Per il tempo che erano stati colleghi, Cordmaker non lo aveva mai visto perdere, nemmeno con il medico di bordo, che pure si dedicava molto allo studio dei manuali e giocava via radio (impiegando anni per finire una partita, date le distanze). Nemmeno gli extraterrestri gli resistevano; gli unici che riuscivano ad impensierirlo erano i gropi, ma neanche questi, con le loro facoltà metalogiche, erano in grado di batterlo.
E' evidente che a un certo punto Smith si fosse annoiato di vincere, e avesse cercato avversari che lo impegnassero di più.
Li trovò nei calcolatori delle astronavi.
* * *
Quando i calcolatori non erano impegnati a tracciare rotte o in altre mansioni, era Smith che li teneva occupati. Non si è mai saputo chi vincesse, ma è probabile che fosse il computer. Smith aveva finalmente degli avversari, ma ne usciva frustrato. Non si spiega quel che successe poi, senza presupporre in lui una voglia sfrenata di vittoria.In quel tempo la Bellerofonte era adibita all'esplorazione. Con la rivolta Zairiana in corso, tutti i trasporti passeggeri erano stati sospesi e le navi erano a disposizione per eventuali azioni di guerra. La stessa cosa era successa qualche anno prima nel conflitto contro Capella; era stato così che Korchnoi Smith si era trovato a essere sergente della Riserva. Quei gradi gli erano pesati, ma non poteva rinunciarvi senza doversi ritirare a terra. Finché la Bellerofonte avesse svolto compiti che la tenevano lontano dalle zone di fuoco, era una situazione che egli poteva sopportare.
Nessuno credeva nella possibilità di una battaglia.
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