Nello stesso anno poi, per assicurare un futuro felice e tranquillo al nostro pianeta, un cyborg buono torna indietro nel tempo per impedire ad uno scienziato di inventare il modo di costruirne altri perchè saranno i futuri e malvagi dominatori dell'umanità. Il film, al quale i Terminator futuri devono moltissimo, s'intitola Cyborg 2087: Metà uomo Metà macchina programmato per Uccidere (Cyborg 2087) di Franklin Andreon.
E se non è un'invasione di Cyborg è un'invasione di pestifere macchine aliene e tocca al viaggiatore del tempo, il Dottor Who, protagonista di una lunga serie TV di successo, andare nel futuro, in una Terra dominata dalle macchine, per sconfiggerle. Questo è il tema del film Daleks, il Futuro tra un Milione di Anni di Gordon Flemyng (Daleks: Invasion Earth 2150 A.D.)
Restiamo sempre nel 1966 per dare un'ulteriore speranza ad un gruppo di superstiti. Se anche la Terra dovesse perire sotto l'incubo nucleare abbiamo sempre la possibilità di essere portati su un altro pianeta per unirci con un razza umanoide assolutamente simile a noi. Questo è il tema di 2+5 Missione Hydra di Pietro Francisci.
La paura della bomba ha determinato racconti, romanzi e film imperniati su questo argomento. Il clima di guerra fredda tipico dell'epoca era come una spada di Damocle sospesa sulle teste della gente e lo spiega in maniera comvincente un film del 1993 Matinèe (Matinèe) di Joe Dante che narra, romanzata, la storia del regista William Castle e della costruzione dei suoi fantastici spettacoli, durante il periodo della crisi di Cuba.
La più angosciante trasposizione cinematografica degli effetti della guerra atomica ci è data dal film documentario The War Game di Peter Watkins le cui realistiche sequenze lo condannano all'oblio mentre con In the Year 2889 di Larry Buchanan ci si presenta la storia classica di sopravvissuti mutanti dopo la terza guerra mondiale affetti da cannibalismo e da poteri telepatici che assalgono altri superstiti normali, il futuro, non sembra, ma sarà comunque roseo...
Nel 1967 il cinema di fantascienza comincia a conoscere il brivido della prima visione, del vasto successo commerciale, della sale piene di spettatori . Tutto questo grazie ad una pellicola tratta da un romanzo di Pierre Boulle intitolato, come la pellicola stessa, Il Pianeta delle Scimmie di Franklin J.Schaffner. L'interpretazione non è più affidata ad un oscuro attore di serie B ma ad una vera propria star: Charlton Heston.
La storia è nota. Un'astronave parte per un viaggio interstellare con l'equipaggio in ibernazione e precipita su un lontano pianeta simile alla Terra, ma dominato da una società di scimmie parlanti mentre gli uomini sono selvaggi privi di parola. L'unico superstite dell'equipaggio scopre, alla fine, di essere ridisceso su una Terra del futuro che l'uomo ha distrutto in una guerra atomica. Il successo della pellicola ha decretato la nascita di altri quattro sequels (L'altra faccia del Pianeta delle Scimmie, Fuga dal Pianeta delle Scimmie, 1999: Conquista della Terra, Anno 2670: Ultimo Atto), di una serie televisiva e di un serial cartoon.
Nel lontanissimo futuro i costumi sociali saranno molto più liberi e questo non solo sulla Terra ma su tutte le galassie conosciute, questo, almeno è il futuro fumettistico e cinematografico di Barbarella di Roger Vadim, eroina dei fumetti che qui va alla ricerca di uno scienziato pazzo scomparso tra stelle e pianeti.
I viaggi nel tempo sono a volte pericolosi, ne sanno qualcosa i quattro temponauti che, grazie ad una capsula, giungono nel nostro futuro, e precisamente il 6069, dove una razza di alieni vorrebbe insediarsi su una Terra distrutta dal conflitto nucleare. Il film, un inedito cinematografico, s'intitola Viaggio al Centro del Tempo (Journey to the Centre of Time) di David L. Hewitt.
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