Rieccomi tra voi dopo un numero di assenza dovuto a impegni di lavoro.
Come oramai tutti saprete, negli USA è decollata Enterprise, la nuova serie di Star Trek che narra gli eventi che si collocano dopo il primo contatto coni Vulcaniani, ma prima della nascita della Federazione.
Ho avuto l'opportunità di vedere alcuni episodi della serie e devo confessare che è stata ben migliore delle mie più ottimistiche aspettative. Abbiamo, innanzi tutto, un impianto di storie e personaggi che sembra funzionare bene; ogni nuova serie di Star Trek sembra ridurre i tempi di avvio dei personaggi e delle storie: addirittura in Enterprise si entra subito in medias res, senza troppi preamboli o presentazioni e vediamo che i personaggi riescono ad interagire tra loro, come se avessero già familiarizzato da un paio di stagioni televisive, merito, forse, anche della professionalità degli attori coinvolti.
Volendo fare un paragone, viene immediatamente in mente il parallelismo con la Serie Classica, in cui si respirava molto un'aria di avventura da final frontier e di cameratismo paramilitare; dopo una visione più attenta, invece, ci si rende conto che dentro Enterprise ci sono molti tratti tipici di altre serie, mescolate ad una nuova e mai vista ruvidità di linguaggio (senza arrivare al turpiloquio, si intende!) che forse doveva essere introdotta un po' prima in Star Trek, lasciando da parte quella fastidiosa political correctness che troppo speso permea alcuni episodi. A titolo di esempio, cito la divertentissima battuta di Archer del primo episodio: la vulcaniana T'Pol sta riprendendo Archer (e tutti gli umani in genere) in quanto dovrebbero vedere ben oltre le loro maniere provinciali e superare la loro natura volatile e il nostro capitano risponde "Volatile? You have no idea how much I am restraining myself from knocking you on your ass." (Volatile? Lei non ha idea di quanto io mi stia trattenendo dal darle una pedata sul sedere!).
Ad aggiungere pepe alle storie di esplorazione spaziale e di primi contatti c'è questa storia di una guerra fredda temporale con una razza, i Sulibani, che starebbe ricevendo ordini e, probabilmente, aiuti dal futuro remoto. Questa è una delle tante storie "orizzontali" che si svilupperanno lungo più episodi.
La sigla di Enterprise è forse l'aspetto più discusso e controverso della nuova serie. Va detto subito che è una di quelle cose che piacciono moltissimo o che si detestano in maniera quasi viscerale. La sigla di Enterprise è cantata e per giunta è una canzone di Rod Stewart, a mio avviso molto adatta allo spirito della serie e commentata da un ottimo montaggio della storia spaziale, prevalentemente americana (in cui figurano per due volte anche i disegni di Leonardo).
Le immagini della sigla si susseguono con il giusto ritmo e mostrano alcuni momenti della storia scientifica che ha portato al volo spaziale (o che ha dato un valido contributo), ho cercato di seguito di catturare alcune immagini e di commentarle per capire ogni scena che è stata inclusa nel montaggio:
Le videocassette di Enterprise saranno disponibili nel Regno Unito a partire dal marzo prossimo.
Da segnalare il fatto che, dopo una lunga attesa piena di promesse e smentite, il prossimo anno inizierà la pubblicazione nel Regno Unito dei DVD di The Next Generation; verrà pubblicato un cofanetto con un'intera stagione ogni 40 giorni circa a partire dall'inizio del marzo prossimo venturo. La Paramount sta esplorando l'ipotesi di fare anche un'edizione dei DVD con la traccia audio in italiano, ma allo stato attuale è ancora una mera ipotesi. La decisione di pubblicare The Next Generation ha stupito molte persone, prime tra tutte quelle che davano oramai per certa la pubblicazione di Voyager il prossimo anno.
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