Philip K. Dick e Roger Zelazny: Deus Irae

Dopo la catastrofe che ha messo fine alla terza guerra mondiale, due Chiese si disputano i pochi sopravvissuti e i loro discendenti, flagellati dalle mutazioni. Una delle Chiese, quasi una proiezione del Vecchio Testamento, venera Deus Irae, il dio della collera, colui che ha causato nel mondo l'orrore atomico. Un Michelangelo senza braccia né gambe, Tibor McMasters, viene incaricato di realizzare il suo ritratto per rianimare la fede dei seguaci. Dovrà intraprendere un viaggio alla sua ricerca, attraverso una terra devastata e popolata di esseri bizzarri e mortali: insetti giganti, robot megalomani, sfingi-sirene elettroniche che cercano di attirare gli umani in un bagno d'acido, e poi la minaccia rappresentata dalla Chiesa rivale… Un viaggio allucinante nell'universo collettivo di due giganti della letteratura di fantascienza.Philip Kindred Dick (1928-1982), autore di più di cinquanta volumi di romanzi e racconti, è stato al centro, dopo la morte, di un clamoroso caso di rivalutazione letteraria. Considerato per anni autore pulp di un genere spesso sottovalutato come la fantascienza, Dick è emerso nella critica e nella considerazione generale come uno dei talenti più originali e visionari della letteratura americana contemporanea. La 'scoperta' di Philip Dick è passata per il giudizio di intellettuali e scrittori molto diversi, da Jean Baudrillard ad Art Spiegelman, da Ursula Le Guin a Fredric Jameson, e in Italia Goffredo Fofi, Stefano Benni, Sergio Cofferati, Fernanda Pivano e molti altri. I romanzi di Dick sono stati messi in scena al Centre Pompidou di Parigi sotto forma di opera musicale, o adattati per il teatro a Boston e a New York. Il cinema, naturalmente, è stato fondamentale per la notorietà dello scrittore: Blade Runner di Ridley Scott ha segnato l'immaginario visivo di fine secolo, creando l'immagine più affascinante e credibile della metropoli globale del futuro.

Alcune recensioni dei precedenti titoli della COLLEZIONE DICK: "Le opere di Dick riempiono nuovamente gli scaffali delle librerie di tutto il mondo, conquistando una collocazione che trascende il genere e consacra lo scrittore come un classico della letteratura americana del dopoguerra." Antonio Monda, la Repubblica "Il noir bioetico di Dick (Ma gli androidi sognano pecore elettriche?) continua a esprimere un'angosciante forza narrativa con maggiori sfumature e complessità del Blade Runner di Ridley Scott." Nico Orengo, Tutto Libri - la Stampa "La Fanucci ha acquistato in esclusiva i diritti per tutta l'opera di questo grande e prolifico autore e apre la Collezione Dick, curata come si conviene ai veri classici" Giulia Borgese, Io Donna - Corriere della sera "Dick conosce la dimensione laica, il dissidio, la radicalità di una preveggenza laica ma non per questo meno visionaria." Enzo Di Mauro, Corriere della sera "Dick merita di essere letto o riletto anche per affinare lo sguardo e imparare a riconoscere gli androidi. Che sono diventati tantissimi e sempre più spavaldi." Paolo Mauri, la Repubblica