Wu Ming 5: Havana glam

Nel 1946, negli USA, è accaduto qualcosa di strano: un uomo vuol far scattare il piano Totality, il bombardamento atomico delle principali città sovietiche, per mettere in ginocchio prima del tempo il Nemico Numero Uno, e impedire conflitti futuri come la guerra fredda, la Corea, il Vietnam, le controculture, i movimenti antagonisti… Nel 1972 in Giamaica ci sono le elezioni presidenziali, e in molti sono interessati agli eventi. Dalla vittoria di uno dei due partiti potrebbero dipendere le sorti della Rivoluzione Cubana, il futuro politico delle Antille, addirittura il destino del comunismo nel mondo intero. Poi, all'improvviso, un fatto inaspettato: David Bowie, abbandonata la maschera di 'Ziggy Stardust', annuncia di essere attratto dal comunismo e di essere entrato nel suo periodo cubano. A Cuba è il caos. I 'marziani', i giovani glam rockers influenzati da Bowie, sconvolgono la vita sull'isola e seminano zizzania tra i dirigenti del Partito Comunista… Nel 2045, dopo la guerra totale del 2021, il governo degli Stati Uniti esercita il proprio futile dominio su un pianeta quasi completamente devastato. La tecnologia del 2045 rende tecnicamente possibili i viaggi nel tempo, e il governo decide di avviare una missione per cercare di influenzare gli eventi degli ultimi cento anni, e scongiurare il declino degli USA come superpotenza… Havana glam utilizza un classico cliché della fantascienza, il viaggio nel tempo e i mondi paralleli che ne scaturiscono, per raccontare una storia del tutto estranea ai clichés della fantascienza. Una storia che mette in collisione la cultura popolare e il pensiero politico, il presente e il futuro, l'immaginario e il reale, parlando di reggae e di glam, di David Bowie e Fidel Castro, di spie e delatori, di incubi e miraggi.Firmato Wu Ming 5, Havana glam è un prodotto collettivo, ed è il primo romanzo modulare dell'"azienda di servizi narrativi" Wu Ming, da cui provengono i romanzi Q (firmato Luther Blissett, Einaudi) e Asce di guerra (Tropea).

"Wu Ming, come molti lettori sanno, è il nome collettivo che hanno assunto quattro promotori bolognesi del Luther Blissett Project, per la precisione i quattro autori di Q (Roberto Bui, Giovanni Cattabriga, Luca Di Meo e Federico Guglielmi), dopo il seppuku, il suicidio rituale giapponese con il quale hanno abbandonato nel dicembre 1999 il nome multiplo di Luther Blissett. A essi si è aggiunto Riccardo Pedrini, ex musicista punk e insegnante di arti marziali, autore dell'agghiacciante Libera Baku ora (Derive Approdi, gennaio 2000), una delle rare conferme che gli italiani non hanno una tara genetica e possono, se vogliono, scrivere della fantascienza intelligente anche fuori dalla tradizione Calvino/Primo Levi." Antonio Caronia, Pulp libri "Wu Ming non è certo Malraux, ma neanche Debord. Chi è dunque? Un collettivo di 'senza nome' che gira per centri sociali (in tre mesi è già alla ventesima presentazione) a raccontare perché 'le storie vengono prima degli autori'" Geraldina Colotti, il manifesto