Le distanze sono enormi, invalicabili per cui, probabilmente, non sapremo mai se i nostri calcoli hanno un fondo di pessimistica verità ma non per questo la ricerca di vita intelligente su altri mondi si è fermata.
L'ente spaziale americano NASA (la sigla sta per National Aereonauticus and Space Administration) ha costruito uno strumento la cui capacità è quella di saper estrapolare eventuali segnali intelligenti dai normali rumori di fondo dei radiotelescopi, una sorta di computer altamente sofisticato chiamato MCSA (Mega Channel Spectrum Analyzer) il quale opera contemporaneamente su dieci milioni di canali.
Il programma iniziò il suo lavoro il 12 Ottobre 1992 e si proponeva di esaminare i segnali emessi da ottocento stelle simili al nostro Sole nell'arco di dieci anni. La spesa per questa operazione sarebbe stata di cento milioni di dollari ma il presidente Clinton tagliò i fondi e nel 1993 il lavoro dell' MCSA è stato sospeso.
Il programma aveva il nome generico di SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) ed anche la sua sigla fu ritenuta poco seria da parte di ottusi e barbosi scienziati e per questo eliminata.
Ma, fortunatamente, un gruppo di giovani menti, ben lontana dal considerare questa ricerca inutile e poco seria, ha continuato il suo lavoro valendosi di finanziamenti da parte di ditte private quali la Hewlett Packard e la Microsoft Intel ed ha fondato il SETI Institute e, con giusta denominazione, il progetto è stato chiamato Phoenix, dal nome dell'uccello mitologico che risorge dalle proprie ceneri ed ha dato il via ad altri programmi similari di cui uno chiamato Serendip, realizzato in collaborazione con il radiotelescopio di Medicina, vicino a Bologna.
Il problema per poter comunicare con esseri intelligenti, lo abbiamo detto, è l'enorme distanza e la possibilità di trasmissione di codici genetici come in A come Andromeda o Species o di strumentazioni atte al volo spaziale, come nel caso di Contact devono purtroppo intendersi estremamente fantasiose.
Nonostante questo, tramite il radiotelescopio di Arecibo, a Portorico, è stato inviato un messaggio in codice binario verso l'ammasso di M 13 , un insieme di 1679 impulsi i quali, messi nell'ordine giusto danno un panorama molto completo sulla nostra civiltà.
Vi è rappresentata la forma di un essere umano, il DNA e la sua doppia elica, la composizione planetaria del sistema solare. Questo messaggio è partito nel 1974 e la sua destinazione è lontana cinquantamila anni luce.
I radiotelescopi sono sempre orientati verso stelle simili al Sole e con la sua stessa età e quelle che formano il nucleo della galassia sembrano essere quelle più promettenti come anche quelle che sono disposte ad anello attorno al nucleo e che non sono astronomicamente molto lontane dal Sole, anzi, quest'anello è stato molto speranzosamente chiamato fascia galattica della vita.
Abbiamo percorso un universo, appena sfiorato le sue meraviglie, abbiamo, per una volta osservato il cielo, abbiamo navigato su mondi fantastici, cavalcato una cometa e sfiorato le immense colonne di fuoco del Sole, l'unico nostro cruccio è che si tratta di un viaggio solitario, senza nessun E.T. a farci compagnia.
Se siamo soli in questo grande, immenso, incommensurabile universo o se le loro voci sono troppo lontane da noi per essere udite dalle nostre deboli orecchie, torniamo nel nostro piccolo pianeta, quel mondo azzurro che orbita attorno ad una piccola stella e, osservandolo mentre si avvicina, possiamo vedere le sue bianche nuvole al posto delle tempeste di acido di Venere o le sabbie sollevate dal vento di Marte, l'azzurro del mare contro i crateri di Mercurio o le lave raffreddate dal gelo della Luna, gli oceani gonfi d'acqua contro le immense distese ghiacciate di Europa e, mentre osserviamo tutto questo, una volta di più ci accorgiamo di quanto questo piccolo mondo sia meraviglioso....
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