5. Ho scelto la "non esistenza"
La procreazione può essere un torto?
Sono un disabile. Mi chiamo Fabio e sono nato con handicap gravissimi, tali da rendere - a mio avviso - non degna di essere vissuta la mia vita. Per questo ho fatto causa ai miei genitori, e il Tribunale li ha condannati.
Riassumo i fatti. Anzitutto faccio notare che oggi, nel 2010, la legislazione su casi del genere si è evoluta. Alcuni precedenti legali si ebbero negli Usa alla fine del XX secolo; ed era anche accaduto che, per vari motivi, bambini portassero i genitori davanti alla legge riuscendo a disconoscerli.
Il motivo del mio handicap fisico è una anomalia genetica su cui non mi dilungo qui, ma che mi ha fatto nascere cieco, sordo e muto, e con altre gravi disfunzioni. Ciò un tempo poteva essere considerato il risultato di una fatalità, ma non oggi, con la possibilità di eseguire adeguati accertamenti preventivi sul nascituro e sul feto. Colpevolmente, i miei genitori non tennero in conto queste precauzioni, né il loro medico credette di doverle mai sollecitare. Pertanto, io ritengo di aver ricevuto un grave danneggiamento. La mia vita è un vero inferno, e preferirei non essere nato.
La mia battaglia legale, tuttavia, non è stata facile. Secondo alcuni, "danneggiare" significa stare peggio dopo, quindi il concetto non può applicarsi a chi come unica alternativa non sarebbe dovuto nascere. Ma il mio legale ha sostenuto che l'atto colpevole dei miei genitori, pur non "danneggiandomi", ha causato conseguenze tali da rendere la mia vita "indegna di essere vissuta", perché i miei diritti nativi risultano già violati alla nascita. Pertanto la mia "non esistenza" sarebbe stata comunque l'alternativa preferita, anche se per me non avrebbe potuto presentare la condizione migliore.
Ora chiedo a voi: c'è qualcuno che preferirebbe esistere nel mio stato, piuttosto che non esistere affatto? La vita, anche una tragedia quotidiana senza speranza e anzi crescente come la mia, è sempre la scelta migliore?
I miei sono stati condannati duramente, e anche il loro medico. Ma alla fine mi domando anche in che modo tutto ciò migliori la mia condizione.
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