
No, non conoscevo nessun membro della giuria.
Ora sei arrivato a vincere il premio Urania, che sicuramente è il traguardo più prestigioso per un autore. Ma è anche un premio che può schiudere delle porte, aprire una carriera, nei limiti di quella che può essere una carriera per uno scrittore di fantascienza italiano. Ma tu, con tanti anni di pubblicazioni alle spalle, lo consideri un punto d'arrivo o un nuovo punto di partenza? Sei pronto a far seguire a Mater Maxima nuove produzioni?
Ho tantissimi sogni nel cassetto, davvero tanti. Molti di questi sono inevitabilmente destinati a restare sogni, altri forse si realizzeranno. E' vero, vincere il premio Urania mi ha aperto altre porte ma, in fondo, la mia unica voglia resta quella di far conoscere a più gente possibile i miei racconti, perché credo siano buoni racconti. Continuerò a scrivere e a proporre miei lavori dove posso e quando posso. Il dopo Mater Maxima è cominciato nel momento stesso in cui ho terminato il romanzo. Ho pubblicato su Nova e su Futuro, altri miei racconti sono stati tradotti e pubblicati all'estero, ultimamente in Finlandia, ma non sono soddisfatto, non lo sarò mai perché dico sempre che il mio migliore racconto è quello che scriverò domani.
E che prima o poi vincerò il Nobel è un semplice dato di fatto.
Ma pochi giorni fa una giovane piccola fanzine mi ha chiesto un racconto. Glielo manderò. Gratis, naturalmente.
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