Il fumetto
Uscito nel 1984 sulla rivista cult giapponese Jump (la stessa che ha dato i natali a Dragon Ball), Baoh Raihosha (Baoh l'Ospite) è il primo fumetto in tre atti di Araki, autore allora abituato a storie brevi o auto conclusive. Dopo un periodo di brevi apparizioni sempre su Jump, il giovane mangaka (autore di manga) è probabilmente influenzato dalla moda truculenta del momento caratterizzata dal ritorno del genere horror e contemporaneamente dalle prime avvisaglie dell'ingegneria genetica. Araki pensa di combinare i due elementi per dare vita a una saga splatter dove denunciare il male generato da una tecnologia senza freni. L'intenzione iniziale è sicuramente questa ma durante lo sviluppo del progetto l'autore cambia sensibilmente ottica spostando l'attenzione sulle angosce del protagonista e lasciando la denuncia sociale sullo sfondo. Ma il genio di Araki, già dotato di notevoli tecniche narrative, meno di quelle grafiche, rende questa breve saga altamente interessante. I toni concitati che caratterizzano le apparizioni del Baoh (ripresi dai collaudati canovacci dei supereroi americani degli anni '60), l'alternarsi di trame, l'archetipo della cavia che si ribella e fugge dal laboratorio, sono espressioni stereotipate che l'autore utilizza proprio per la loro immunità allo spirito dei tempi. Per questo motivo, un fumetto uscito quasi 18 anni fa può essere attuale.
Se Araki è già a conoscenza dei meccanismi narrativi e li usa come un veterano, altrettanto non si può dire dei disegni che all'epoca mostrano preoccupanti ritardi. In realtà, il mangaka saprà migliorare il suo tratto denso di figure in posizioni assurde (e spesso inumane) durante il lavoro per JoJo, dove affinerà l'arte del retino e definirà il suo tratto oggi inconfondibile. Baoh risente graficamente del periodo acerbo di Araki ma è un ottimo esempio per valutare gli incredibili miglioramenti che l'autore saprà fare con i lavori successivi.
Baoh è stato infine uno dei primi manga a esordire nel mercato americano con il titolo Baoh The Visitor (grazie alla Viz Comics, Casa Editrice famosa per il fiuto mostrato nel pescare serie nipponiche di successo) e in Italia (con la Granata Press).
L'OAV
Il successo di Baoh nelle edicole ha fruttato alla serie una trasposizione animata di buona fattura apparsa anche in Italia grazie agli sforzi della Yamato Video. In questo articolo trovate alcune immagini del cartone animato basato sulle gesta del giovane Ikuro. Notevole l'animazione e la volontà del team disegnatori nel rendere il più fedele possibile il tratto e lo stile del mangaka.
Perché leggerlo
Per tutti coloro che apprezzano l'opera di Araki, Baoh è sicuramente una tappa obbligata per capire le origini della vena artistica dell'autore, le tematiche iniziali, lo stadio primario di un processo narrativo che lo avrebbe portato, tre anni dopo, a realizzare il suo capolavoro. Il fumetto possiede alcuni dei caratteri dominanti degli anni '80 come il gusto dell'orrido, le scene splatter, l'orrore partorito in laboratorio, la possibilità dell'uomo di modificare la propria natura. L'autore è palesemente influenzato dal trend del momento ed è indicativo il suo passaggio a un background completamente diverso per i lavori successivi. In definitiva, il modo migliore per avvicinarsi all'universo di questo sorprendente mangaka.
Reperibilità
Baoh è stato pubblicato in Italia dalla Granata Press. Tuttavia, data la difficile disponibilità dell'edizione, consigliamo la nuova serie proposta dall'Editrice Star Comics in tre volumi attualmente in corso di stampa (124 pagine circa, 4.000 lire).
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