Il romanzo che presentiamo è stato scritto da Helen Oyeyemi che è nata in Nigeria, ma dall’età di quattro anni vive a Londra e giovanissima, mentre frequentava ancora il liceo, ha scritto La bambina Icaro, lavoro che ha fatto nei ritagli di tempo sottratti un poco allo studio e un poco al suo tempo libero. L’autrice in questa sua prima opera ha rivelato un talento varamente eccezionale e il romanzo in Inghilterra ha ottenuto un grande successo.
Non è facile essere Jessamy Harrison, bambina mezzo e mezzo. A otto anni, Jess ha una mamma africana, un padre biondissimo e un'indole terribilmente sensibile. Amica del silenzio, passa le ore da sola, a inventare finali più allegri per i suoi romanzi preferiti. Oppure dentro l'armadio delle lenzuola, nel buio rassicurante e prorumato di chiuso, a pensare.
Poi, durante un viaggio in Nigeria con i genitori, incontra Titiola, la ragazzina vivace e selvatica che, all'insaputa di tutti, vive in una casa abbandonata nel compound della famiglia. Nasce un'amicizia intensa, tenera ed esaltante. Ma quando, di nuovo a Londra, Jess se la ritrova inaspettatamente davanti, capisce che Titiola non è una bambina come le altre. Conoscitrice di mille segreti, dotata di bizzarri poteri, TillyTilly sa essere crudele e vendicativa. E per assicurarsi di non dover dividere Jess con nessuno ha concepito un piano, una minaccia di fronte alla quale sia la scienza occidentale sia gli antichi riti yoruba rischiano di rivelarsi del tutto impotenti.
La bambina Icaro di Helen Oyeyemi (The Icarus Girl, 2005), traduzione Annamaria Biavasca, Valentina Guani ed Elisabetta Humouda, Rizzoli, collana la Scala, pag. 333, euro 17,50.
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