Dopo il capolavoro Big Fish, Tim Burton torna alla regia con una pellicola dal registro completamente diverso che sembra una fusione tra le suggestioni di Harry Potter e un certo tipo di cinema per famiglie anni Settanta, riletto con il cinico umorismo che caratterizza il lavoro dell'autore americano. Una pellicola unica sotto ogni punto di vista in cui la favola per bambini scritta da Roadl Dahl è trasformata in un'epopea un po' sadica di cui troviamo protagonista uno straordinario Johnny Depp - Willy Wonka.
Tutto inizia quando un famoso magnate del cioccolato internazionale, misterioso e reclusivo, decide di indire un concorso: i cinque bambini che - in tutto il mondo - riusciranno a trovare cinque biglietti d'oro potranno accedere per un giorno alla fabbrica dove viene realizzato il cioccolato più puro e buono che sia mai stato prodotto: quello di Willy Wonka appunto. La caccia è iniziata ovunque e una serie di bambini ricchi riesce in breve tempo ad accaparrarsi il biglietto, mangiando più tavolette possibili.
Il piccolo Charlie (Freddie Highmore, già apprezzato in Neverland) che vive con i nonni e i genitori in una situazione di indigenza, nonostante gli sforzi di tutta la famiglia riuscirà a mangiare solo un paio di tavolette, fino a quando, dopo avere perso tutte le speranze, trovando dei soldi per strada, riuscirà a trovare la quinta ed ultima barretta fortunata di cioccolato Wonka.
Arrivato il giorno fatidico, entrando nella grande struttura, Freddie scopre come gli altri bambini, abbiano come unico scopo farsi amico il goffo Wonka comportandosi in maniera cinica e abbastanza maleducata. Riuscirà il piccolo Charlie dal cuore buono e puro ad apprezzare la visita della fabbrica gestita da Wonka e dai suoi scagnozzi, i minuscoli ed eccentrici Oompa-Loompa?
E - soprattutto - riuscirà a venire a capo del mistero legato a questo strano ed insolito personaggio?
Charlie e la fabbrica di cioccolato è un film estremamente originale ed affascinante in cui Burton è al suo meglio. L'ingenuità del protagonista principale si scontra contro la ferocia dei bambini (escluso Charlie...) e dei loro genitori, ritratti in maniera impietosa e perfino un po' politicamente scorretta da Burton. Ma la pellicola resta essenzialmente fedele ai suoi presupposti favolistici. La catapecchia dove Charlie vive con i suoi nonni (tutti e quattro nello stesso letto notte e giorno) e i genitori ha qualcosa di dickensiano nel suo squallore che stride, invece, con l'ipertecnologia della fabbrica di cioccolato, ricca di sorprese e di situazioni imbarazzanti.
Depp è impressionante nel ruolo di Wonka: un altro bambino mai cresciuto rimasto traumatizzato dal rapporto con il padre (il dentista Christopher Lee...) e diventato insensibile nel corso degli anni.
Una favola che - come al solito nel cinema di Burton - assume deviazioni 'gotiche' e dark, ma che - soprattutto - è puntellata da momenti di ilarità assurda e al limite del demenziale. Grazie alle mille trasformazioni degli Oompa-Loompa interpretati (uomini e donne) dallo stesso autore dal tipico sguardo granitico, Burton si consente una serie di digressioni inattese e brillanti nel loro connotare il film con un ampio spettro di registri emotivi (comici e drammatici) sempre differenti.
Una pellicola piena di sorprese che - all'inizio - richiede allo spettatore lo sforzo di entrare in sintonia con il suo tono surreale e il suo umorismo al tempo stesso dolce e pungente. Non senza qualche citazione di altre pellicole famose (da 2001 a Il mago di Oz) Charlie e la fabbrica di cioccolato è uno dei migliori film dell'anno per la sua capacità di coniugare ironia e gusto per una narrazione sospesa tra fantasy e fantascienza, in una contaminazione surreale ed insolita capace di conquistare lo spettatore in maniera ironica e affascinante.
Un film davvero per tutti che si offre a più piani di gradimento, intepretazione e lettura da cui emergono una serie di certezze come quella secondo cui Tim Burton è uno dei grandi geni del cinema moderno e Johnny Depp è - probabilmente - uno dei cinque attori più capaci e in gamba del mondo.
Un gioiello prezioso ed esilarante che è meglio non perdere per non privarsi della sua bizzarra genialità ed eleganza.
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