Dal 1 agosto nel parco pubblico di Villa Borghese, a Roma, è possibile con un computer portatile o meglio, con un palmare dotato di connettività Wi-Fi, navigare ad alta velocità su Internet senza avere l'orpello di fili e, cosa non da poco, senza pagare (almeno per il primo anno). L'iniziativa, voluta dal Comune di Roma, è appena agli inizi; sono previsti, infatti l'apertura di altri hot spot (ovvero punti di accesso alla Rete che funzionano tramite la ricezione di onde radio, in modo da colloquiare con le schede presenti sui devices mobili quali, appunto, portatili o palmari) che si andranno ad aggiungere a quelli già esistenti: da Fontana di Trevi a Campo de´ Fiori, dal Campidoglio al Circo Massimo, fino a zone fuori dal centro storico come l´Auditorium e l´Eur.
Un hot spot è in grado di servire contemporaneamente fino a 50 utenti per un totale, quindi, di circa 1.000 internauti; sarà potenzialmente possibile chattare o scambiarsi mail all'interno del parco tra persone che non si conoscono, giocando a una specie di nascondino tecnologico che, molto probabilmente, diverrà una sorta di sport irrinunciabile per gli ammalati di tecnologia. Il dubbio più grande rimane quello della tutela dei dati personali, poiché è noto che la tecnologia Wi-Fi è alquanto carente dal punto di vista della sicurezza; non sappiamo come i tecnici del Comune di Roma abbiano risolto il problema, se abbiano cioè attivato i dispositivi di crypting offerti dal protocollo 802.11 (il regolamento tecnico del Wi-Fi). Perciò, siccome tutto il traffico dati si risolve in onde radio libere nell'etere, captabili da chiunque si voglia mettere in ascolto, è consigliabile fare un uso contenuto di email e di qualsiasi altra applicazione richieda lo scambio di una login e di una password. Per il resto, buon divertimento d'avanguardia.
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